Sabrina Baroncini: «Le voliere del Trotter? Stanno cadendo a pezzi»

Trotter

Negli ultimi anni il Comune di Milano ha investito per la riqualificazione e valorizzazione di uno dei parchi più belli e particolari della città: il Trotter. Ma tante sono ancora le sue gemme nascoste, non tutelate e per di più pericolose. Serve l’aiuto di tutti e, perché no, di un finanziatore.

Com’è nato il progetto?
«Tutto è partito con il concorso Design Verde indetto nel 2016 all’interno del progetto Parco delle Lettere di Milano, promosso da due assessorati (al Verde e alla Cultura), da alcune associazioni come Quarto Paesaggio e Milano Makers e finanziato totalmente da Fondazione Cariplo. L’obiettivo era unire natura e cultura attraverso la progettazione di arredi eco-sostenibili che avrebbero dovuto valorizzare giardini delle biblioteche e parchi inclusi nel progetto. Da qui è nato il nostro Lanterne di Parole».

E da cosa è nata l’idea di coinvolgere il Trotter?
«Il Trotter era incluso nella lista dei parchi da valorizzare. Così ho convinto un mio collega e ho cercato di raggiungere un duplice obiettivo: la realizzazione di qualcosa che potesse adattarsi a tutti i parchi da una parte, la valorizzazione delle voliere del Trotter dall’altra».

Che cosa sono le Lanterne di Parole?
«Antiche voliere degli anni ’30 dismesse, la forma geometrica evocativa e simbolica dell’ottagono, manufatti immersi nel verde: questi gli elementi di partenza per creare una struttura modulare facilmente trasportabile e assemblabile. I materiali utilizzati sono il bambù (naturale e molto resistente) e il ferro opportunamente trattato (riciclabile e versatile). La Lanterna si illumina al crepuscolo grazie a lampade led alimentate da un impianto fotovoltaico montato in copertura e integrato nella struttura. La struttura può così essere collocata in qualsiasi angolo del parco. Le lanterne dalla geometria semplice possono essere accostate le une alle altre per formare sistemi più complessi e dare luogo a occasioni di lettura, ascolto e scrittura collettivi. Le speciali sedute sono utilizzabili sia come panca che come scrittoio. Pedana e sedute possono essere considerate separatamente dalla copertura e quindi collocabili en plein air».

Il progetto ha riscosso successo?
«Molto. C’è stata una selezione doppia: una prima scrematura con giuria scientifica, dove sono stati selezionati 12 progetti tra le decine che hanno partecipato. Questi 12 sono stati votati dai cittadini, nel febbraio 2017, presso l’Urban Center e in rete. Abbiamo vinto per distacco, con 775 voti. Con il premio abbiamo vinto un fondo con cui realizzare un prototipo tangibile e destinato solo alla Design Week. Il risultato? Il prototipo è stato a tal punto utilizzato che, dopo due anni, è ancora lì nel giardino storico della biblioteca Sormani».

Cosa è successo dopo la premiazione?
«Dopo la premiazione abbiamo organizzato una serie di riunioni di sviluppo del progetto per fare l’esecutivo, trovare l’azienda produttrice, lanciare una campagna di crowdfunding e, parallelamente, trovare sponsor che finanziassero la realizzazione di questi arredi».

Come si sono rivelati i rapporti con il Comune?
«Complice una burocrazia lenta, non abbiamo avuto tempo per lanciare il crowdfunding. Con grande dispiacere, è morto tutto lì».

Ma non vi siete arresi.
«No. E sono andata dalla Sovrintendenza per un parere sul progetto: mi hanno dato qualche utile dritta per migliorarlo ulteriormente».

Come stanno oggi le voliere?
«Il degrado sta aumentando a vista d’occhio, quella di fronte al Convitto che sta addirittura perdendo pezzi di base e copertura ed è pericolosa. Non capisco questo immobilismo generale: le voliere sono parte di un patrimonio storico. Ma non è l’unica cosa da recuperare nel parco. Pensiamo all’ex piscina, recuperata per i capelli: era in una situazione di non ritorno».

C’è un po’ di delusione?
«Diciamo che, se fossimo in un altro Paese, probabilmente il progetto sarebbe già stato realizzato».

Cosa si potrebbe fare adesso?
«Personalmente potrei continuare il progetto di restauro ma manca sempre il finanziatore che, nel caso del Trotter, che avrebbe il vantaggio di usufruire dell’Art Bonus. Una lanterna (le lanterne nel parco sono due) costa circa 11.000 euro più IVA. Ho fatto questo preventivo di massima con un’impresa che fa restauri conservativi».

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