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25. 04. 2024 19:11

Andrea Mirò ricorda la Carrà: «Raffaella, un mito pazzesco»

Andrea Mirò, divisa tra progetti in streaming e dal vivo, torna a teatro con Far finta di essere sani

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Prodotto da Tieffe Menotti, lo spettacolo Far finta di essere sani scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini con in scena Andrea Mirò, Enrico Ballardini e i Musica da Ripostiglio ha avuto un percorso decisamente ricco di ostacoli.

Completato nel 2019 ma bloccato dalla pandemia fino all’estate del 2020 e poi costretto a fermarsi di nuovo. In suo aiuto è arrivato lo streaming con il progetto Teatro Invitro con la sua stagione teatrale on demand. «Eravamo gasatissimi e pronti a debuttare – racconta la cantautrice Andrea Mirò – poi la pandemia ci ha fermato».

Andrea Mirò: “Ha cambiato la modalità della gente di pensare la tv”

Com’è andata la registrazione in streaming?
«Inizialmente ero scettica, invece abbiamo registrato lo spettacolo in teatro come se ci fosse il pubblico. Tra di noi c’è stata l’atmosfera divertente di sempre e non pensavamo nemmeno allo streaming. In più per molta gente la possibilità di usufruire di uno spettacolo online è un grande aiuto, soprattutto in questo momento».

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Nel suo percorso artistico c’è stato un contatto, anche indiretto, con Giorgio Gaber?
«Purtroppo non l’ho conosciuto direttamente, ma l’ho sempre amato. Credo sia una voce fondamentale nel cantautorato italiano».

Per il futuro prossimo è in programma un nuovo album di inediti?
«Ho molto materiale, ma sto cercando di capire come farlo. In questo anno e mezzo sono cambiate tutte le dinamiche. Anche nella discografia ci sono pochissime certezze. Nel frattempo approfitto di questo periodo di apertura per portare in scena Amore, morte e rock ‘n roll con Enzo Guaitamacchi e Brunella Boschetti. In alcune date avremo come guest star Cristiano Godano dei Marlene Kuntz».

Ha un ricordo di Raffaella Carrà?
«È stata un mito pazzesco. Quando avevo 5-6 anni per me era il top, imitavo le sue mosse e le sue canzoni. Un mito della televisione, ha cambiato la modalità della gente di pensare la tv».

Come trova Milano in questo periodo di ripartenza?
«C’è grande entusiasmo. La trovo molto viva, tra musica, teatro e arte in generale. Come direbbe un giovane, è “presa bene”».

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