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28. 03. 2024 22:14

Brigate Volontarie, due anni tra pandemia e Ucraina: «Conta ogni goccia»

Dall’emergenza sanitaria alla missione umanitaria: così le Brigate Volontarie per l’Emergenza raccontano alla Fabbrica del Vapore due anni di “lavoro dal basso”.

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«Come in occasione dell’emergenza Covid-19, le Brigate Volontarie hanno deciso di non stare a guardare ma di agire, per affermare concretamente e simbolicamente il valore della solidarietà, oltre ogni confine. Il nostro intervento sarà pure una goccia nel mare, ma ciascuna goccia è importante». Con questa spiegazione le Brigate Volontarie per l’Emergenza hanno invitato la cittadinanza ad un incontro pubblico sull’operazione di solidarietà dal basso con la popolazione ucraina messa in campo a partire dal marzo scorso.

Brigate Volontarie, tra pandemia e Ucraina

Una sorta di “restituzione” di quanto fatto in questi mesi: attraverso fotografie, video e testimonianze di coordinatori e volontari dei convogli solidali, insegnanti della scuola d’italiano, rifugiate ucraine residenti a Milano hanno raccontato alla Fabbrica del Vapore l’evoluzione della situazione sul campo e il loro intervento, che proseguirà il prossimo autunno.

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«Le Brigate Volontarie nascono nel marzo del 2020 nel momento storico dell’epidemia da Covid, con il primo lockdown e la necessità che sentivamo all’epoca di attivare un canale che sapesse rispondere ai bisogni del nostro territorio, bisogni di cura e solidarietà che potessero partire dal basso – spiega Gian Marco Duina, uno dei fondatori –. Nel marzo di due anni dopo, decidere di passare dal consegnare pacchi alimentari a partire per l’Ucraina non è stato un gap così stravolgente. Abbiamo semplicemente continuato a seguire la nostra strategia, cercando di riproporre la risposta all’emergenza che c’era in quel preciso momento e che c’è oggi. Siamo consapevoli che le dinamiche di questa società creino emergenze continuamente: intervenire in Ucraina significa continuare quel filo rosso di solidarietà e cura che c’era per la nostra comunità qui a Milano e riprodurle in un contesto che non è più il nostro territorio, ma che sentiamo come nostro, perché ci sentiamo parte di un mondo che non è quello disegnato dai confini delle carte geografiche, ma va oltre».

La missione di pace in Ucraina

A marzo e aprile, in collaborazione con le Brigate Volontarie per l’Emergenza nate nelle Marche e con la Brigata Girasole di Imperia, i volontari delle Brigate milanesi si sono recati nella zona di confine tra Polonia e Ucraina e a Leopoli, nella parte occidentale del territorio ucraino. All’andata hanno trasportato aiuti umanitari raccolti in Italia grazie alle donazioni che sono sempre rimaste attive da due anni a questa parte – abbigliamento tecnico, kit di primo soccorso, medicinali per ferite di guerra, farmaci da banco – e li hanno consegnati ad una rete verificata di solidarietà locale.

Al ritorno hanno offerto passaggi sicuri verso l’Italia a profughi di guerra, individui e nuclei familiari costretti ad abbandonare la propria terra a causa dell’insicurezza e devastazione generate dal conflitto. A inizio luglio una seconda missione ha portato alcuni volontari a Kiev dove, di fronte al riacutizzarsi della pandemia anche qui, hanno donato 400 test rapidi per il Covid-19 ad un ospedale da campo in allestimento. Nel frattempo si sono gettate le basi per collaborazioni future all’insegna della solidarietà internazionalista, in particolare con l’Università di Kiev.

«Se nel marzo 2020 il nostro slogan era “il popolo aiuta il popolo”, anche oggi, in questo contesto, ci sentiamo di dire così: è possibile farlo, lo abbiamo dimostrato e vogliamo dimostrare cos’è oggi quella spinta che muove i ragazzi e le ragazze di Milano, metropoli della moda, del design e del business, dove ci sono decine e decine di giovani che sono mossi da altro – spiega Duina –, ovvero da questo spirito di solidarietà che è stato in grado di muovere carovane di aiuti».

Ma non ci sono solo le missioni internazionali. A Milano i ragazzi delle Brigate Volontarie per l’Emergenza hanno ospitato alcuni eventi animati della comunità ucraina e avviato un progetto di insegnamento della lingua italiana, tenuto da studentesse universitarie volontarie, a cui partecipa gratuitamente un gruppo di giovani rifugiate. Il prossimo autunno l’intenzione è quella di proporre un nuovo convoglio solidale, coinvolgendo non solo volontari dall’Italia, ma anche da altri paesi europei. Chi desidera partecipare può inviare una mail a volontariato@brigatevolontarie.org e seguire il canale Telegram per costanti aggiornamenti.

Chi invece vuole dimostrare la propria solidarietà in altro modo, può aiutare a sostenere i costi dell’operazione: IBAN IT52T0521601616000000002472, Brigate Volontarie per l’Emergenza OdV con causale “Ucraina”.

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