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29. 03. 2024 00:52

Federica Brignone, inaugurato murales nel quartiere Corba: «Il momento più bello della mia carriera»

L’opera di urban art è stata realizzata dall’artista STEREAL (Stefania Marchetto, street artist milanese)

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E’ stato inaugurato venerdì mattina il murales dedicato a Federica Brignone nel quartiere Corba (zona Lorenteggio, Milano sud-ovest), nato nel 1953 per ospitare sfollati e persone giunte in città dalle campagne in cerca di lavoro. Sulle facciate cieche verranno realizzati dei murales dedicati agli sport olimpici, trasformando il quartiere in un distretto dell’arte, in avvicinamento ai Giochi Olimpici 2026.

Federica Brignone, il murales

L’opera di urban art misura – come tutte le altre – 10 metri x 12 ed è stata realizzata dall’artista STEREAL (Stefania Marchetto, street artist milanese) con il sostegno di Rossignol, il marchio leader nella produzione e commercializzazione di attrezzatura per gli sport invernali, che fornisce gli sci fin dall’inizio della carriera della campionessa valdostana.

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Le parole di Federica Brignone

«Quest’immagine rappresenta il momento più bello della mia carriera. Ringrazio Stefania e Rossignol, con cui scio da quando avevo due anni e quindi è sempre stata la mia famiglia. Sono contenta anche per Milano in vista delle Olimpiadi che saranno un trampolino di lancio per tutta la città e il Paese. E’ importante abbellire certe zone», ha detto Federica Brignone prima del taglio del nastro.

Federica Brignone
Federica Brignone

Federica Brignone, Mondiali

A febbraio i mondiali di sci alpino a Meribel, in Francia, si sono aperti nel segno dell’Italia e in particolare grazie alla Brignone nel segno di Milano. La meneghina, già bronzo olimpico, ha infatti regalanto al nostro Paese la prima medaglia iridata nella combinata femminile, per giunta d’oro.

Federica Brignone ha messo in mostra il meglio del suo straordinario repertorio: prima con il supergigante semplicemente perfetto, privo di sbavature rifilando più di 7 decimi ad ogni rivale, e poi con una manche di slalom da sogno, per regalarsi la prima medaglia d’oro mondiale 12 anni dopo l’argento in gigante a Garmisch 2011. Un titolo che – come già detto -, la nazionale femminile italiana non aveva mai vinto in questa specialità, mentre fu bronzo con Karen Putzer 22 anni fa a St. Anton, in Austria.

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