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25. 04. 2024 12:39

Milano Torna in Campo, Filippo Solibello guarda lo sport dall’alto: «Le mie foto, un’illuminazione»

Documentare la solitudine della città fotografandola dall’alto con un piccolo drone: gli impianti sportivi al centro del lavoro del conduttore radiofonico Filippo Solibello

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In una Milano deserta nei mesi del lockdown Filippo Solibello, conduttore della trasmissione di Radio 2 Caterpillar AM, ha deciso di documentare la solitudine della città fotografandola dall’alto con un piccolo drone. Fin da subito ha voluto catturare l’immagine degli impianti sportivi vuoti, dalle periferie al centro.

Poi è nata l’idea di vendere le foto di campi da basket, rugby, calcio, tennis, beach volley e piscine, per sostenere le società sportive che si sono trovate in difficoltà senza iscritti, né piccoli sponsor di quartiere, come negozi, bar e ristoranti, che di solito contribuiscono a sostenerle ogni anno. Fondazione Mediolanum ha appoggiato il progetto di Solibello e ha deciso di raddoppiare ogni donazione ricevuta. È nata così Milano Torna in Campo: chi farà una donazione potrà ricevere la stampa della sua foto preferita.

 

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Milano Torna in Campo, lo sport in lockdown visto da Filippo Solibello

Filippo, quando e come ha avuto questa idea?
«È stata una sorta di illuminazione durante il lockdown. Vedendo la città così vuota ho pensato di dover testimoniare ciò che stava accadendo. Con il mio drone sono partito a fotografare e riprendere i tanti campi sportivi della mia zona (Città Studi, ndr) e poi mi sono spostato in tutta Milano. Più scattavo le foto e più in me cresceva il desiderio di vederli di nuovo pieni di bambini e ragazzi. Ho pensato anche ad altro».

A che cosa?
«Alle difficoltà che stavano avendo le società sportive. Da lì è nata l’idea di trasformare queste foto in un veicolo di raccolta fondi per la ripartenza, progetto che ha preso forma grazie alla Fondazione Mediolanum, che ha sempre portato avanti iniziative in favore dei bambini» .

Come ha scelto i campi?
«Sono andato a cercare i luoghi più simbolici, dalla periferia fino al centro. Ci sono campi al confine con Sesto San Giovanni, fino a quelli storici come il Giuriati, dal Kennedy di baseball di Baggio allo skate park del Parco Lambro. In centro ho fotografato il playground del Parco Sempione e il PlayMore di Moscova: un luogo innovativo, via di mezzo fra playground e centro sportivo privato. Poi ho ripreso le piscine di Milanosport come la Ponzio, che ad aprile si era riempita di acqua piovana con colori molto particolari o la Cozzi con le sue corsie vuote».

C’è qualche campo al quale è particolarmente legato?
«Sì, da ragazzo giocavo a basket sui campi di Precotto, come quello di via Mattei. Oppure trovo che abbiano molto fascino i campi sotto la tangenziale in via Rubattino e amo molto anche la pista di atletica dell’impianto XXV Aprile della montagnetta di San Siro, dove in passato hanno gareggiato tanti campioni e dove ora per fortuna si è ripreso a correre. C’è anche un altro luogo che è stato commovente fotografare».

Quale?
«La bocciofila di via Morgagni: la Federazione Italiana delle Bocce è stata la federazione più colpita dal virus, vista l’età media alta dei suoi iscritti».

A chi sarà destinato il ricavato di Milano Torna in Campo?
«Il nostro obiettivo è raggiungere 10mila euro entro il 5 settembre, cifra che sarà raddoppiata dalla Fondazione Mediolanum e che utilizzeremo per acquistare palloni, palline e piccole attrezzature sportive da donare alle società sportive per promuovere lo sport di base. Abbiamo coinvolto anche la Fondazione Laureus Sport for Good Italia Onlus che segue famiglie in difficoltà economiche: loro sosterranno le spese per le visite mediche per l’attività agonistica e alcune rette di iscrizione alle società sportive dei bambini. Infine, con il progetto Flowe, sempre della Fondazione Mediolanum, sarà portata avanti una micro-sponsorizzazione dei campi che ho fotografato».

Da domani, intanto, si potrà riprendere a giocare a calcetto. Ci sono piccoli impianti che non riapriranno?
«Tutti sono in grandissima difficoltà, sia le società che le famiglie. I campi hanno come clienti questi due soggetti, che non sanno come e se potranno ripartire».

Cosa farete alla fine della raccolta fondi?
«La data non c’è ancora, ma organizzeremo un evento simbolico portando camion carichi dei palloni e delle palline che avremo acquistato da riversare nei campi».

Con Caterpillar AM, insieme a Marco Ardemagni e Claudia De Lillo, andrete avanti tutta l’estate?
«Proseguiremo fino al 31 luglio. Sentiamo il bisogno di restare vicino ai nostri ascoltatori il più possibile. La radio è una compagna di viaggio che non è mai mancata in questi mesi terribili e dobbiamo continuare a fare comunità il più possibile».

Milano torna in campo, come funziona

– Visita il sito milanotornaincampo.it

– Puoi scegliere l’importo della donazione: con 5 euro si ottiene la foto preferita via mail. Donando almeno 15 euro, a settembre viene spedita a casa anche la stampa della foto in formato cartolina. Dagli 80 euro, la stampa viene inviata in formato A3

– Una volta effettuato il pagamento, si riceve una mail per scegliere la foto del campo sportivo prescelto

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