Good Morning First: un nuovo progetto di ristorazione

Miranda Leka presenta il suo progetto di ristorazione Good Morning First: «Sono partita da zero, ma con una buona base d’esperienza nel settore»

Good Morning First: un nuovo progetto di ristorazione
Good Morning First: un nuovo progetto di ristorazione

Il buongiorno, innanzitutto. Questo il motto di Miranda Leka, albanese di nascita ma milanese da trent’anni, che all’ombra della Madonnina crea angoli di accoglienza per sfuggire alla frenesia meneghina, recuperando i locali di vecchie banche fallite e trasformandoli in posti del cuore, dove chi entra, per prima cosa, deve percepire che quello che sta per cominciare sarà davvero un buon giorno.

 

Come hai creato Good Morning First?
«Dopo aver lavorato diciassette anni come capo area di un gruppo bergamasco che gestiva bar e gelaterie, seguendone i lavori dalla A alla Z, dai fornitori alimentari al piastrellista, nel momento in cui a fine 2015 l’azienda ha cessato l’attività ho pensato di mettere a frutto la mia esperienza in quello che sapevo fare meglio e che più mi piaceva».

Però servono investimenti importanti…
«Io sono partita da zero, ma grazie alla mia esperienza precedente conoscevo moltissimi fornitori che mi hanno dato fiducia e mi hanno consentito di poter intraprendere la mia attività in proprio. All’inizio non è stato facile, anche perché nel frattempo è arrivato un bimbo che adesso ha due anni, ma sono riuscita a tener duro e a creare proprio quello che volevo».

Aprire un bar?
«Non esattamente. Il mio lavoro consiste nel trovare la location adatta, molto spesso i locali di filiali di banche che chiudono. Poi studio il progetto del locale che intendo realizzare, mi occupo degli impianti, delle finiture, dell’allestimento e naturalmente dell’offerta gastronomica. Poi seleziono il personale, gestisco il locale per un paio d’anni perché sia ben avviato e infine lo cedo. E ricomincio. Ma ogni volta che vendo un mio bar è come separarmi da un pezzo di me, al quale sono affezionata, per questo seleziono con molta attenzione le persone che andranno a gestire la mia “creatura”».

Spiegati meglio.
«Quello che amo di più è dare carattere a ciascun locale, mettendo insieme i tavoli e gli arredi e soprattutto bazzicando nei mercatini dell’antiquariato alla ricerca di oggetti unici, in modo tale che nessun bar sia uguale all’altro».

Raccontaci qualche pezzo particolare.
«Un telefono degli anni ’20, una ghiacciaia che sembra sia stata il primo antenato del frigorifero visto a Milano, ma il pezzo che amo di più è un tavolo da falegname che ho fatto ricoprire con una lastra di vetro: ci è voluto oltre un mese di lavoro, ma il risultato è assolutamente unico».

Progetti per il futuro?
«In quattro anni di attività ho realizzato e venduto tre bar e attualmente ne sto gestendo uno in Via Predabissi, che si chiama appunto Good Morning First, un nome che racchiude il mio pensiero di attenzione per i clienti: “Ci impegniamo con passione per rendere sempre più piacevoli i preziosi momenti che volete dedicare a voi stessi”. Ma a me piace creare da capo. E da settembre sarò di nuovo alle prese con una nuova creazione».

Ci impegniamo con passione per rendere sempre più piacevoli i preziosi momenti che volete dedicare a voi stessi

Good Morning First: un nuovo progetto di ristorazione
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