Il 25 aprile, la Festa della Liberazione, è celebrata in tutta Milano ma c’è soprattutto un quartiere che ne va davvero fiero, quel Niguarda antifascista che fa bella mostra del proprio credo. Già, perché chi capita dalle parti di via Ettore Majorana sa che i muri sono pieni di ricordi, messaggi e disegni, tutti in chiave antifascista.
La storia della Niguarda antifascista
La storia della Niguarda antifascista va di pari passo con quella di un gruppo di giovani artisti che, nel 2014, decise di realizzare un grande murale proprio in via Ettore Majorana, all’ingresso del quartiere e di fronte all’omonimo ospedale. Il messaggio, molto chiaro: «Niguarda antifascista». Artisti giovani, assai lontani da coloro che hanno combattuto per la Liberazione dell’Italia dal dominio fascista prima e nazista poi, ma non per questo lontani da questi temi: «C’è ancora molta passione – racconta Eras, ventisei anni, uno degli artisti del collettivo Volks Writerz, che ha realizzato il murale, come si legge sul sito ufficiale del collettivo stesso – le storie dei partigiani di Niguarda le abbiamo sentite raccontare dai nostri nonni o padri. Molti di loro erano vivi fino a pochi anni fa».
Un quartiere a chiara matrice antifascista
Niguarda è un quartiere con una chiara matrice antifascista. Per le strade sono molte le lapidi che ricordano persone, giovani e meno giovani, che hanno lottato per la libertà; tanto chela sezione Anpi Martiri niguardesi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) organizza periodicamente delle visite guidate alle lapidi stesse. Qui la festa della Liberazione inizia il 24 aprile, perché i partigiani niguardesi liberarono il quartiere il giorno prima.