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18. 04. 2024 17:39

Un patrimonio da difendere: un gruppo di amici per salvare la storica Cartoleria Bonvini

È il motivo alla base della scelta di un gruppo di amici di “salvare” la memoria storica della Cartoleria Bonvini, considerata tra le cento realtà più suggestive del mondo: ecco perché

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Ai tempi di questo secondo lockdown la macchina di solidarietà delle Brigate Volontarie d’Emergenza si è rimessa in moto per provvedere alla spesa solidale delle famiglie in difficoltà.

Ma non di solo pane vive l’uomo, a maggior ragione i bambini e i ragazzi che, con la ripresa della scuola, seppur a distanza, hanno bisogno di materiale per la didattica. È nata così l’iniziativa del “quaderno sospeso”, che consiste nella donazione di cancelleria varia per le attività scolastiche.

Fra gli aderenti, ecco la Cartoleria Bonvini 1909 di via Tagliamento, fra i pochi negozi rimasti aperti durante la permanenza di Milano in zona rossa. «Vediamo nel valore della scrittura e della creatività il cuore del nostro ragionamento – spiega Roberto Di Puma, uno dei soci fondatori della società –. Donare del materiale per le Brigate Volontarie era un’opportunità. Intorno alla possibilità dell’apprendimento ruotano le carte che ci si gioca nella vita e poter intervenire, seppur in modo modesto, nella contingenza di questa situazione di necessità, ci fa restare nel solco del valore della nostra attività».

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Bottega storica

Monocle, una delle più prestigiose riviste internazionali di business, cultura, moda e design, annovera la cartoleria Bonvini 1909 tra i 100 negozi “da vedere” nel mondo. La vetrina e l’insegna vintage, restaurate in maniera filologica, si affacciano su quel lato di corso Lodi fra la Fondazione Prada e Corvetto, rispecchiando il volto di una bottega storica perfettamente in equilibrio fra queste due realtà: il quartiere popolare profondamente legato all’attività industriale del passato e l’istituzione culturale con lo sguardo proiettato verso il futuro delle espressioni artistiche.

Ciò che vede oggi chi varca la soglia di questa bottega è uno spaccato sulla Milano industriale pre e post bellica, dove gli scaffali in legno originali, oltre a moderne penne, quaderni e fogli protocollo, racchiudono anche pennini e inchiostri d’epoca, le prestigiose matite americane Blackwing 602, un’accurata selezione di libri per bambini e un’infinita teoria di caratteri mobili in piombo, ancora oggi usati con le macchine tipografiche in uso da oltre un secolo: una pedalina di fine ‘800, una piano cilindrica Imperia e una Heidelberg Stella.

Centoundici

Nel 1909, Costante e Luigia Bonvini aprono una cartoleria nel rione San Luigi, proprio lungo corso Lodi. L’attività si evolve presto in cartoleria-tipografia, per rispondere alle esigenze di un’area industriale in espansione, ricca di una clientela diversificata per la quale Bonvini progettava e stampava tutto, dalla carta intestata ai listini prezzi.

L’attività è stata portata avanti dalla figlia del fondatore Leila Bonvini e dal marito Luigi Cambieri, mantenendo inalterata l’autenticità dell’impresa famigliare fino alle soglie del 2014, quando sembrava che la bottega dovesse chiudere per sempre.

Fu allora che un gruppo di sei amici appassionati di grafica, editoria, tipografia, arte hanno deciso di rilevare l’attività restaurandone i locali e conservando tutti i mobili e le attrezzature originali, rimettendo in attività le macchine tipografiche e completando le attrezzature.

«Siamo un gruppo di amici, alcuni dei quali lavoravano in Moleskine – spiega Roberto Di Puma, tra i fondatori di Moleskine Foundation –: abbiamo iniziato pagando l’affitto del negozio, non sapendo bene cosa farci, ma capendo che un patrimonio così non poteva scomparire. Ci abbiamo messo fondi ed esperienza e, dopo un anno di chiusura per i restauri, nel 2015 abbiamo riaperto trasformando quella che era una mera cartoleria e tipografia industriale. Ne abbiamo salvato il patrimonio e l’abbiamo trasportata nell’attualità, ma senza una logica museale, bensì traslandola nella narrazione attuale. Usiamo le macchine tipografiche d’epoca sia facendo stampe personalizzate o libri in piccole tirature con carte pregiate, che lavorando con giovani artisti che possono realizzare le proprie opere, che poi noi commercializziamo: questo è un luogo dove sviluppare creatività e trovare una vetrina sia fisica che digitale».

Mai fermarsi

«Qualche anno fa abbiamo ristrutturato anche l’appartamento della famiglia Bonvini, che si trova esattamente sopra il negozio – prosegue Di Puma – e ne abbiamo ricavato uno spazio per mostre, presentazioni, workshop e laboratori creativi per imparare le tecniche della stampa tradizionale».

Attualmente è in corso la mostra di Carlo Stanga IMAGINE NEW YORK, omaggio allo spirito creativo della metropoli e alla forza dell’immaginazione propria di questo illustratore, che ha saputo ritrarre anche il quartiere di Corvetto.

Le nuove opere in edizione limitata, i disegni a matita e a china e lo speciale taccuino concesso in prestito da Moleskine Foundation, fanno parte di un’esposizione che doveva svolgersi in presenza, ma che a causa delle misure restrittive per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 è visitabile online sul sito bonvini1909.com.

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