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19. 04. 2024 18:00

Tribunale del corso di Porta Vittoria: dal 1940 il luogo della giustizia

La storia della progettazione del Tribunale di corso di Porta Vittoria, che ospita anche inedite e pregiate sculture

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Lungo corso di Porta Vittoria si incontra un palazzo che non passa certo inosservato: è il palazzo di Giustizia. E’ un edificio possente, monumentale, realizzato tra il 1932 e il 1940 sotto la guida dell’architetto Marcello Piacentini in quello stile Novecento capace di soddisfare le esigenze celebrative del regime fascista.

Andò a sostituire il vecchio palazzo di giustizia situato in piazza Beccaria, ormai diventato inadeguato per questioni di spazio: gli edifici adibiti all’amministrazione infatti erano smembrati, sparsi in diversi punti della città.

Dopo svariate proposte messe sul tavolo fu deciso di costruire il nuovo Palazzo di Giustizia in corso di Porta Vittoria al posto della vecchia caserma di S. Prassede che era in procinto di essere trasferita a Baggio. Il Podestà Marcello Visconti di Modrone incaricò l’architetto Marcello Piacentini della costruzione dell’edificio e fece approvare un piano regolatore tramite cui fu possibile espropriare terreni e case presenti su quell’area. I

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Il Capo dello Stato approvò il progetto definitivo permettendo in questo modo l’inizio dei lavori. L’architetto Piacentini fu affiancato da una commissione di magistrati e avvocati che diedero il loro contributo fornendo preziosi suggerimenti sulla più consona distribuzione dei locali.

Area. Il Piacentini si avvalse della collaborazione dell’architetto Ernesto Rapisardi che seguì i lavori strutturali e dell’ingegnere Giuseppe Baselli direttore dell’ufficio tecnico comunale coadiuvato dall’ingegnere Beniamino Carniso. La maestosa opera di edificazione fu affidata all’impresa Garbarino-Sciaccaluga-Mezzacane.

Palazzo di Giustizia occupa uno spazio di circa 30.000 metri quadrati che corrisponde pressappoco alla dimensione di piazza del Duomo. A pianta trapezoidale è suddiviso in tre sezioni: la corte d’Appello che si affaccia su corso di Porta Vittoria, il Tribunale rivolto verso via Manara e via Freguglia e la Pretura a cui si accede da via San Barnaba. Internamente le sezioni sono collegate tramite delle gallerie parallele.

L’edificio di quattro piani e due ammezzati conta circa quaranta aule divise tra servizi penali, situate al piano inferiore, e servizi civili, collocate al piano superiore. Ogni sezione è dotata di un grande spazio chiamato ambulatorio da cui si accede alle aule.

L’imponente facciata principale di Palazzo di Giustizia è alta 38 metri ed è costituita da un triplice portale a cui si accede da una monumentale scalinata.

Opere. All’interno del palazzo sono presenti opere di scultura, pittura e mosaici per un totale di 150 lavori eseguiti da illustri artisti sul tema della giustizia. Ogni ingresso è adornato da bassorilievi, nel cortile d’onore si trova la statua più grande del palazzo: la Giustizia di Attilio Serra realizzata in porfido rosso.

Nell’aula dell’ambulatorio della Corte d’Appello Civile si trova un trittico suggestivo formato da bassorilievi di artisti diversi: a sinistra è collocata la Giustizia Romana di Romano Romanelli, al centro la Giustizia Corporativa di Arturo Martini e a destra la Giustizia Biblica di Arturo Dazzi. Svariate altre opere sono distribuite nelle altre aule di udienza.

Nel 1940 il Palazzo di Giustizia venne completato. Non ci fu un’inaugurazione ufficiale, venne piuttosto occupato progressivamente dai vari uffici sparsi per Milano. La prima udienza venne tenuta il 23 luglio 1940.

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