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05. 10. 2024 23:28

Non sono solo strade: un poeta di nome Fulvio Testi

Raccontiamo la storia delle vie piu iconiche di Milano: inquadra il QR code e ascolta il podcast

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Fulvio Testi è quel lungo e largo viale che partendo da piazzale Istria arriva fino a Cinisello Balsamo. Lungo sei chilometri e mezzo, Fulvio Testi è uno dei viali più ampi di Milano: sessanta metri di larghezza in cui trovano spazio due carreggiate principali al centro, due controviali laterali e due corsie riservate ai tram.

Fulvio Testi, la storia

Fulvio Testi, oltre ad essere una strada di grande traffico, è un viale dedicato a un poeta, esponente della letteratura barocca del Seicento nato a Ferrara nell’agosto del 1593. Formatosi sotto i gesuiti di Modena, grazie al padre, cortigiano al servizio del duca Cesare d’Este, nel 1612 entrò a corte come copista del segretario ducale.

L’anno successivo pubblicò a Venezia una prima raccolta di rime che quattro anni più tardi arricchì con liriche e intonazioni dalla marcata impronta patriottica che ripubblicò, forse un po’ beffardamente, con una dedica a Carlo Emanuele I di Savoia.

Fulvio Testi, ascolta il podcast
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Fulvio Testi, l’esilio

Il duca Cesare d’Este non la prese bene: non volendo inimicarsi il governatore di Milano allontanò lo scrittore dalla sua corte, lo fece arrestare e lo mise in esilio. Nove mesi più tardi Fulvio Testi ritrattò, in parte, e ottenne grazia del duca senza peraltro guastare i rapporti con Carlo Emanuele che, continuando a vederlo di buon occhio, lo ricompensò con doni ed onorificenze.

Due piccioni con una fava, diremmo oggi. Con Alfonso III, venne nominato segretario di stato e grazie a questo ruolo trattò delicate questioni diplomatiche che gli fecero guadagnare onori e titoli. Disgustato della vita di corte, chiese e ottenne nel 1640 da Francesco d’Este l’incarico di governatore della Garfagnana dove si trasferì e dove rimase per soli due anni, trascorsi i quali tornò a Modena.

Nuovamente al suo posto, venne incaricato di alcune missioni durante le quali allacciò rapporti non ufficiali con il governo francese che, una volta scoperti, gli costarono la carriera. Nel gennaio del 1646 venne arrestato e nell’agosto dello stesso anno morì.

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