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25. 04. 2024 12:25

L’allarme dei pediatri lombardi: «Pochi medici e troppi bambini»

Con la riapertura delle scuole e l'arrivo dell'influenza, i pediatri avranno davanti a loro una sfida notevole: come gestiranno la situazione?

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Per i pediatri la riapertura delle scuole e l’arrivo dell’autunno comporteranno un carico di lavoro eccezionale: oltre all’influenza dovranno gestire i possibili casi di contagio  con le procedure di sicurezza che scatteranno tra scuole e asili. Inoltre a Milano la situazione non è rosea: ci sono a malapena 131 pediatri, ovvero uno per ogni 1000 bambini.

Timori. Uno dei problemi principali per l’autunno sarò la sovrapposizione del virus con i sintomi influenzali per i più piccoli. «Per noi pediatri – racconta Roberto Marinello, consigliere della sezione lombarda della Società italiana delle cure primarie pediatriche (Sicupp) – il problema sarà gestire le prime malattie per i bambini che entrano nella comunità. La fascia che va da zero a sei anni è la più colpita dalle malattie di stagione e dalle infezioni respiratorie che sviluppano l’immunità alle principali patologie. Ma nei bambini le sintomatologie di Covid e influenza sono sovrapponibili: alcune di queste infezioni potrebbero nascondere il virus».

Come dovranno però comportarsi i genitori davanti ai sintomi influenzali (o Covid)?. La visita sarà un passaggio obbligato per scongiurare ogni pericolo. «Per escludere il virus è fondamentale che il medico visiti il piccolo paziente – sottolinea Marinello -: potrebbe trattarsi di un’altra malattia. Il problema si pone quando questa altra patologia non c’è. Il medico non ha i mezzi per distinguere il Covid da un’influenza di stagione. L’unica via diagnostica è il tampone. Se il pediatra avesse un test rapido sarebbe d’aiuto sia per la diagnosi familiare sia per la comunità della scuola, prevenendo il rischio di contagi a cascata o quello di psicosi».

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Gestione difficile. Tuttavia per i pediatri sarà quasi una “mission impossible” far fronte alle tante richieste che in autunno sicuramente arriveranno. «Siamo pochi con tantissimi pazienti – ribadisce ancora il medico di famiglia -. Noi pediatri e i medici di base abbiamo un ruolo importante nella gestione dell’epidemia, siamo la prima linea che incontra il virus, dobbiamo essere supportati. Abbiamo bisogno che l’Ats ci aiuti, inviando dispositivi di protezione e creando una rete di comunicazione veloce ed efficiente».

Come già in tanti hanno paventato in questi giorni, il consiglio ai genitori, anche da parte di Marinello, è: «Fare il vaccino antinfluenzale, perché elimina un problema diagnostico nell’individuazione dei sintomi del Covid».

 

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