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18. 04. 2024 14:52

Una ricerca della Bicocca evidenzia l’irritabilità e la resilienza dei bambini nel 2020

Finalmente fuori casa? Irritabile, capriccioso, svogliato, ma più affettuoso con genitori e fratelli. È quanto emerge dai primi risultati di un’indagine regionale sulla vita di bambini e genitori durante il lockdown

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Lo studio “Bambini e lockdown, la parola ai genitori” è stato condotto dalla Società italiana delle cure primarie pediatriche con la collaborazione di un gruppo di ricercatori dell’università di MilanoBicocca.

Una ricerca della Bicocca evidenzia l’irritabilità e la resilienza dei bambini nel 2020

I ricercatori hanno proposto due questionari online parzialmente differenziati a seconda delle età: bambini di età compresa tra uno e cinque anni e bambini dai sei ai dieci anni. Coinvolgendo più di tremila famiglie – di cui la quasi totalità (93%) madri con un titolo di studio medio alto – con bambini di questa fascia d’età residenti in tutte le province della Lombardia.

L’isolamento

Il quadro che emerge dall’indagine evidenzia da un lato una “sostanziale tenuta” sia da parte dei bambini nell’accettare le limitazioni (l’80,6% dei bambini più piccoli ha “accettato le limitazioni”, seguito dall’83,3% dei bambini più grandi) sia dei genitori (il 60,4% delle madri dei piccoli e il 54,4% di quelle dei bambini più grandi dice di “avercela fatta” con “alti e bassi”) ma dall’altro anche molteplici fonti di forte preoccupazione: alimentazione, sonno, attenzione, irritabilità, paure.

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I genitori dei bambini più piccoli hanno riscontrato innanzitutto maggior irritabilità e un aumento dei capricci (oltre l’81%), anche se sottolineano un miglioramento delle relazioni con i loro bambini (40,8%) e tra i fratelli (32,8%) e nello sviluppo linguistico (50%).

Due aspetti fondamentali nella crescita, come alimentazione e sonno, hanno subito rilevanti alterazioni: da un lato, si è riscontrata una riduzione di appetito (32%) spesso però accompagnata da un aumento del consumo di snack (44,5%); dall’altro, con una riduzione delle ore di sonno (37,4%) e un aumento della frequenza dei risvegli notturni (oltre il 40%).

Inoltre, a preoccupare i genitori, un incremento considerevole (lo afferma il 66,6%) della fruizione della televisione, un calo dell’attenzione che sfocia in svogliatezza (54,6%) e un uso massiccio delle tecnologie digitali.

Da 6 a 10 anni

L’83% dei genitori dei più grandicelli ha riportato che il bambino ha accettato le limitazioni imposte dall’emergenza, dimostrando grande resilienza.
Altro dato positivo, un miglioramento complessivo dei rapporti in famiglia: con i fratelli (lo segnalano oltre il 30%) e con i genitori (38%).

Al contrario dei più piccoli, in relazione alle abitudini alimentari, nel 46,7% dei bambini di questa fascia d’età si è riscontrato un aumento di appetito e di consumo di snack. Alterazioni che si sommano alle difficoltà ad addormentarsi (72,4%) e ai risvegli notturni (30%). Anche i genitori dei bambini più grandi hanno notato nei figli un comportamento più irritabile, unito a manifestazioni di rabbia (68,2%) e una bassa e frammentata attenzione (83%).

Entrambi i questionari terminavano infine con l’unica domanda aperta: “Quali sono le preoccupazioni per il futuro?”. Le prime analisi delle risposte segnalano alcune preoccupazioni “ricorrenti”: tra queste, su 1.688 risposte di genitori di piccoli e 1.703 risposte di genitori di bambini più grandi, ne emergono due, oggi molto attuali, su “come sarà la scuola” e “sulle relazioni sociali tra pari”.

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