La carenza di infermieri in Lombardia è una realtà ormai evidente, destinata a peggiorare con l’avvicinarsi dei mesi estivi. Questo problema, definito come “una bomba ad orologeria” dal sindacato degli infermieri Nursing Up, sta mettendo a dura prova il sistema sanitario italiano, con la Lombardia e la Campania in prima linea. La fuga di personale sanitario verso la Svizzera sta aggravando ulteriormente la situazione nelle zone di confine, portando a un potenziale tracollo delle strutture sanitarie.
La situazione degli infermieri in Lombardia
In Lombardia, in particolare nelle province di confine come Lecco e Como, la fuga di infermieri verso la Svizzera è un fenomeno preoccupante. Il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma, ha evidenziato come l’Asst di Lecco sia quotidianamente alle prese con la perdita di professionisti sanitari. Attualmente, questa azienda sanitaria necessita urgentemente di 400 infermieri. La carenza di personale rischia di portare a una riduzione del 10% dei posti letto per garantire un minimo di ferie e turnazioni dignitose ai pochi infermieri in Lombardia rimasti. Inoltre, si prospettano chiusure di reparti nevralgici e pronto soccorso con accessi oltre il limite. Questo fenomeno, ovviamente, è diffuso su tutta la regione, con la zona di Milano che non è da meno.
Le cause della fuga
Le ragioni di questa fuga sono molteplici, ma una delle principali è sicuramente legata alle condizioni economiche offerte in Italia. I concorsi per infermieri in Lombardia come in tutta Italia spesso finiscono deserti a causa delle magre offerte economiche, e questo sta creando un vuoto che è difficile colmare. La Svizzera, con salari e condizioni di lavoro più attraenti, diventa una meta preferita per molti infermieri italiani, specialmente quelli delle regioni di confine.
Le conseguenze della carenza
Le conseguenze di questa carenza di personale sono gravi e tangibili. Secondo l’indagine del sindacato Nursing Up, nelle regioni più colpite dal fenomeno si viaggia con una media di dodici-tredici pazienti per ogni infermiere, ben oltre la media di sei pazienti considerata ideale per garantire una sanità di qualità. Questo sovraccarico di lavoro porta a un rischio concreto di taglio dei posti letto e alla possibile chiusura di reparti, mettendo in pericolo soprattutto le aree di emergenza-urgenza.
La situazione in Campania
Anche la Campania sta vivendo una crisi simile. Qui, i pronto soccorso sono in tilt e si prevede un aumento del 30% degli afflussi di pazienti nei mesi estivi, che non sarà gestibile con il personale ridotto all’osso. La carenza di infermieri rischia di portare al collasso il sistema sanitario regionale, con reparti sovraffollati e impossibilità di garantire cure adeguate.
Le misure necessarie
Per affrontare questa emergenza, è fondamentale che le istituzioni a tutti i livelli prendano misure urgenti. Antonio De Palma sottolinea l’importanza di interventi immediati per evitare il tracollo delle strutture sanitarie nelle aree più critiche. “La Lombardia, con la sua forte dipendenza da personale sanitario, deve agire rapidamente per garantire che i servizi essenziali non vengano compromessi”, ha dichiarato De Palma.
Le prospettive future
Guardando al futuro, è chiaro che la soluzione a lungo termine passa attraverso una riforma strutturale del sistema sanitario italiano. Questo include miglioramenti significativi nelle condizioni economiche e lavorative degli infermieri, nonché politiche che promuovano la formazione e il reclutamento di nuovi professionisti sanitari. Senza queste misure, la carenza di infermieri continuerà a mettere a rischio la qualità delle cure e la sostenibilità del sistema sanitario.
La carenza di infermieri in Italia, e in particolare in Lombardia, è una crisi che richiede un’attenzione immediata e azioni concrete. La fuga di personale verso la Svizzera è solo un sintomo di problemi più profondi che affliggono il sistema sanitario. È essenziale che le istituzioni lavorino insieme per trovare soluzioni che garantiscano la qualità delle cure e la sostenibilità del sistema sanitario nel lungo termine.