Secondo i dati raccolti da Bayer, lo scorso marzo è stato riscontrato un netto decremento degli accessi in ospedale per patologie non correlate al coronavirus. Questo sicuramente per gli accessi di tipo ambulatoriale, ma in buona parte anche per i ricoveri ordinari.
«Nel 2019 ho avuto la possibilità di fare circa seimila visite ambulatoriali, mentre nella Fase 1 del coronavirus ho fatto appena 24 visite ambulatoriali, sostanzialmente consulenze urgenti, visto che gli ambulatori son stati sospesi ovunque – conferma Claudio Ferri, past president della Società italiana ipertensione arteriosa -. Simultaneamente, ho avuto un incremento molto netto dei contatti telematici: utilissimi senz’altro, ma dall‘impatto modesto rispetto al consulto de visu. So con certezza che lo stesso è accaduto in tutta Italia, persino in Regioni che non hanno patito una grave emergenza in corso di coronavirus».