Pochi giorni fa una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Lancet”, alla quale aveva preso parte anche lo IEO di Milano, aveva mostrato come la scuola avesse un’incidenza ridotta sulla pandemia e come in alcuni casi fosse anche una valida arma per il contenimento. Di parere opposto è invece il direttore del reparto di Malattie Infettive del Sacco, Massimo Galli.
Le dichiarazioni. «Affermazioni tipo che le scuole non sono elemento di disturbo e di pericolo, in base ai dati che vedo io, mi sembrano azzardate. Purtroppo sono un elemento di pericolo, specie in presenza di varianti che incidono anche su bambini e ragazzi. I dati? A volte quando li torturi confessano quel che non vorrebbero confessare…», ha affermato ai microfoni di Sky Tg 24.
Al rientro a scuola nuovi strumenti come i test salivari potrebbero essere introdotti per monitorare il contagio. «Sto provando a sviluppare idee per un’apertura che ci consenta di essere in sicurezza – ha dichiarato il virologo -. Dichiariamo onestamente che il problema ha anche implicazioni negative, ma intanto, siccome la scuola e la scuola in presenza sono beni primari, individuiamo strumenti adeguati. Mi auguro che i test salivari a tappeto possano rappresentare un elemento di protezione importante. Tamponare tutti i bambini è invasivo e traumatico, ma test salivari con conferma dal tampone eventualmente è un’altra cosa. Vaccinare, vaccinare, vaccinare resta la prima cosa, ma fino a 16 anni non possiamo farlo»