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18. 04. 2024 21:13

L’infettivologo Roberto Cauda: «Shopping e riunioni con buon senso»

Roberto Cauda (Università Cattolica) invita alla prudenza in vista delle festività: l'intervista per Mi-Tomorrow

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Il Natale è sempre più vicino e le restrizioni imposte dall’emergenza Covid lasciano perplessa una parte della popolazione. «Siamo in una situazione molto delicata, la curva piano piano scende ma il picco dei giorni scorsi è ancora troppo vicino», spiega a Mi-Tomorrow l’infettivologo e docente dell’Università Cattolica, Roberto Cauda.

In che situazione siamo?

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«La curva dei contagi sta progressivamente scendendo, ma la situazione è ancora molto difficile. Basti pensare che il rapporto fra tamponi e positivi si aggira ancora intorno all’11 per cento. Per questo è necessario mantenere altissima l’attenzione».

Cosa è giusto fare con il Natale alle porte?

«Occorre dare messaggi positivi, è chiaro che non sia possibile chiudere tutto in eterno perché è necessario trovare un equilibrio fra salute ed economia. Per questo in attesa del vaccino, che progressivamente migliorerà la situazione, è necessario anche pensare al commercio. Ma con grande senso di responsabilità sia da parte dei singoli sia da parte degli operatori».

Come dovremmo comportarci?

«Ormai la gente dopo tutti questi mesi dovrebbe aver capito che il futuro dipende solo dai nostri comportamenti. Occorrono però anche regole che indirizzino le azioni dei singoli. E in questo l’obbligo di usare le mascherine all’aperto è un’imposizione di buon senso. Da parte loro i commercianti dovrebbero vigilare affinché i loro negozi non diventino luogo e occasione di assembramenti».

Esiste lo shopping responsabile?

«I negozi sono aperti in una fascia oraria molto ampia, quindi è meglio fare shopping lontano dalle ore di punta che coincidono con il tardo pomeriggio. Chi può dovrebbe uscire la mattina o all’ora di pranzo ed evitare i negozi troppo affollati o con lunghe file all’esterno. Inoltre meglio acquistare da soli. E’ inutile andarci in gruppo o con tutta la famiglia».

Che Natale si prospetta?

«Sarà chiaramente una festa diversa, anomala. Che ci metterà ancora di più alla prova. Dovremo rinunciare ad abitudini consolidate».

E’ giusto additare chi in questi giorni sta uscendo per fare shopping?

«Uscire è consentito, fare assembramenti no. Bisogna usare il buon senso. Le immagini viste soprattutto nei primi giorni di riapertura parlano da sole. C’è modo e modo di andare per strada, non è indispensabile accalcarsi tutti nello stesso momento. Bisogna pensare prima di tutto a tutelare la propria salute e quella degli altri».

A tenere banco è anche la questione impianti da sci, che idea si è fatto?

«Anche altri Paesi europei hanno deciso di lasciarli chiusi a Natale. Questo non per lo sci in sé, ma per quello che tutto l’indotto potrebbe innescare. Si tratta di una grande occasione di contagio, proprio come accaduto lo scorso anno».

Lo sci però rappresenta un’industria fondamentale per una parte del Paese…

«Questo è innegabile, ma in questo momento e in questa situazione epidemiologica è giusto chiudere gli impianti a Natale. E questa dovrebbe essere una regola condivisa a livello internazionale».

Quando dovrebbero essere riaperti?

«Se la curva dovesse continuare a scendere si potrebbero riaprire dopo il sette gennaio. Naturalmente con regole ferree da far rispettare. In questo modo si salverebbe questa industria almeno parzialmente».

Fanno molto discutere anche i divieti di spostamenti fra Comuni in vigore dal 20 dicembre…

«L’estate ha dimostrato che molti contagi avvengono in famiglia, la percentuale è addirittura dell’80 per cento anche a causa dei casi asintomatici. Ridurre gli spostamenti e il numero dei commensali riduce il rischio, anche se non può azzerarlo del tutto».

Potrebbero essere utili i test rapidi prima di riunirsi?

«Il tampone fotografa la realtà in quel preciso istante. E’ un test molto affidabile ma non può scongiurare il rischio che si sia contagiati dopo averlo fatto. I test possono aiutare a riunirsi con più serenità, ma non danno la certezza assoluta. Sono comunque consigliati».

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