I social fanno danni, tra questi l’insonnia che colpisce sempre più giovani

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Non solo anziani e adulti subissati di preoccupazioni. Adesso l’insonnia colpisce sempre più spesso anche gli adolescenti, che a partire dai 13 anni cominciano a soffrire di disturbi del sonno. La colpa, secondo gli esperti, è quasi sempre dell’abuso di tablet. Pc, smartphone e social network che diminuisce la già scarsa propensione alla lettura, impedendo ai ragazzi anche di addormentarsi in modo corretto. Questo fenomeno è stato battezzato “insonnia da social”: i più giovani vanno a letto tardi, riposano poco e restano connessi anche durante notte.

 

Una fotografia preoccupante quella contenuta nell’indagine “Adolescenti e stili di vita”, realizzata da Laboratorio adolescenza e Istituto di ricerca Iard, con la collaborazione di Associazione culturale pediatri e Osservatorio permanente giovani ed alcol. Fra le note positive emerse dal report c’è il consumo di sostanze alcoliche: aumenta l’età del primo contatto con queste bevande e cresce la percentuale di chi non le consuma, anche se non diminuiscono le ubriacature in gruppo. Infine, meno della metà frequenta il medico per controlli sistematici, ma ci va solo in caso di necessità. L’indagine è stata svolta tra novembre 2018 e maggio 2019 su un campione nazionale rappresentativo di 2019 studenti (1.027 maschi e 992 femmine) della terza media inferiore (13-14 anni).

I risultati sono stati confrontati con un’analoga indagine svolta nel 2017. Emerge che i ragazzini oggi sono sempre più precoci con le tecnologie: circa il 60 per cento ha il suo primo cellulare tra i 10 e gli 11 anni, e oltre il 28% lo ha avuto in regalo prima dei 10 anni. Solo una esigua minoranza ne entra in possesso dopo i 12 anni. Il 54%, inoltre, inizia la sua vita in Rete tra gli 11 e i 12, e il 12% prima dei 10 anni. Il confronto con il 2017 evidenzia la «continua precocizzazione del fenomeno», così come è in aumento anche la percentuale dei giovanissimi che non utilizza alcuno strumento di protezione del proprio profilo (11% al 15%) messo a disposizione dal social.

In aumento sono gli adolescenti sedentari: uno su quattro non pratica alcuna attività sportiva oltre le 2 ore settimanali a scuola. Quanto al sonno, solo il 6,8% del campione dorme almeno 9 ore per notte (dose opportuna a quell’età), mentre il 20% è sotto le 7 ore. D’altra parte, andando a letto tra le 22 e le 23 (55%) o dopo le 23 (28%), di tempo per riposare adeguatamente non ne resta molto. Ma soprattutto, il 72% delle femmine e il 58,5% dei maschi sostiene di avere problemi ad addormentarsi (al 13% capita spesso), e al 66% (72,3% delle femmine) capita qualche volta o spesso di svegliarsi durante la notte e di non riuscire più ad addormentarsi.

«Abuso pericoloso in età precoce»
Tucci (Laboratorio adolescenza): «Sparite le telefonate»

L’uso della tecnologia, e l’abuso dei social network, riguarda ragazzi sempre più giovane. In molti casi addirittura bambini. Un fenomeno che preoccupa molto. «Un esordio in età pressoché infantile è pericoloso – conferma Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio adolescenza – perché non si ha assolutamente la necessaria maturità psicologica per poter utilizzare strumenti di comunicazione così potenti e insidiosi».

Non finisce qui, perché «essere costantemente in vetrina e psicologicamente dipendenti dal giudizio degli altri, manifestato attraverso like e follower, rende gli adolescenti insicuri al punto di modificare, anche inconsapevolmente, il modo di comunicare tra di loro – prosegue l’esperto -. Un esempio è dato anche dall’uso apparentemente bizzarro della comunicazione orale attraverso lo smartphone. Tra i più giovani non c’è mai una telefonata vera, ma solo successioni lunghissime di messaggi vocali, che evidentemente li tranquillizzano perché non costringono a far fronte a un contraddittorio in tempo reale».

Ma quali sono i social network e le app di messaggi più utilizzati dagli adolescenti italiani? Si conferma il calo di Facebook e l’incremento di strumenti come Instagram. Parabola discendente anche per Ask Fm, mentre è in crescita Snap Chat. Diventa consistente l’utilizzo di Telegram e This Crush (entrambi quasi inesistenti fino a tre anni fa), mentre non è ancora stato rilevato il dato su TikTok, esploso recentissimamente in Cina per poi arrivare in gran parte del mondo con i suoi mini video. WhatsApp è invece utilizzato dalla quasi totalità dei ragazzi.


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