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24. 04. 2024 23:59

La casa dell’omeopatia: Lombardia capitale della medicina alternativa

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È la Lombardia la casa dell’omeopatia in Italia. È qui, infatti, che hanno sede oltre il 60 per cento delle aziende produttrici di farmaci omeopatici in Italia. Si tratta di un settore che impegna, tra lavoratori diretti e indiretti, oltre duemila addetti nella sola regione, per un totale di quasi 4mila occupati in tutta Italia. Come dimostrano i dati forniti da Omeoimprese, l’associazione che riunisce le imprese produttrici di farmaci omeopatici in Italia. In aumento c’è anche il numero dei consumatori.

In base alla ricerca commissionata nel 2018 da Omeoimprese a Emg- Acqua, oltre l’80% degli italiani conosce la medicina omeopatica e a farne uso è il 17% della popolazione. Significa che quasi 9 milioni di persone utilizzano questi prodotti e lo fanno almeno una volta all’anno. Dall’indagine emerge che oltre la metà degli utilizzatori ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni ed è per lo più di sesso femminile (69%) con un titolo di studio di scuola superiore (51%).

La medicina omeopatica è usata più al Nord che al Sud: il 30% sta nel Nord Ovest e il 28% nel Nord Est. I dati dimostrano anche che oltre al passaparola di amici e parenti (39%), chi utilizza medicinali omeopatici lo fa sempre di più su indicazione del farmacista (28%) e del medico di base (20%).

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La ricerca ha chiesto ai duemila intervistati una descrizione spontanea del medicinale omeopatico. L’82,1% ha subito ricordato la naturalità del farmaco (39,8%). Altri hanno risposto che si tratta di medicinali che utilizzano principi attivi naturali (39,9%) e che non sono tossici ma realizzati senza l’utilizzo di prodotti chimici (33,1%). Infine, il 6,3% degli intervistati riconosce che il medicinale omeopatico sia privo di effetti collaterali, percentuale in crescita (11,9%) tra gli utilizzatori.

Chi utilizza la medicina omeopatica lo fa, in particolare per curare riniti e raffreddori (62%). Il 34% lo fa per problemi dell’apparato respiratorio e contro le allergie, mentre il 31% per combattere problemi digestivi. E ancora, il 27% per dolori articolari e muscolari, mentre il 26% per problemi gastrointestinali. Anche l’insonnia (22%) e l’emicrania (21%) vengono curati con l’omeopatia, così come i disturbi agli occhi (15%).

«Medicina complementare a quella tradizionale»
Gorga (Omeoimprese): «L’omeopata è un medico»

In Italia la medicina omeopatica piace sempre di più. Aumentano le imprese, così come i consumatori. «Si tratta di un comparto in continua espansione, anche grazie al grande lavoro che le aziende stanno conducendo con Aifa per arrivare, entro la fine dell’anno, a immettere sul mercato solo medicinali con l’Aic, l’Autorizzazzione all’immissione in commercio che viene rilasciata allo stesso modo dei farmaci tradizionali», spiega il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga.

«Bisogna ricordare che l’omeopata è un medico che si è specializzato in omeopatia – prosegue –. E’ importante che la gente si affidi sempre più a dottori e farmacisti, segno della serietà di un settore che non vuole essere alternativo alla medicina tradizionale ma complementare. Gli omeopatici sono farmaci a tutti gli effetti e come tali devono essere trattati, ecco perché i punti di riferimento devono essere medici e farmacisti».

Eppure molta strada deve ancora essere fatta. «Purtroppo il 12,2 per cento degli italiani parla ancora di omeopatia come di una medicina alternativa – va avanti Gorga –. Per noi si tratta di un dato molto negativo perché frutto di una continua disinformazione e di una campagna denigratoria nei confronti del settore che non aiuta a fare chiarezza e a diffondere corrette informazioni sul significato di omeopatia. È preoccupante che la percentuale di chi parla di medicina alternativa sia in crescita rispetto al 2017».

Conclude il presidente: «Chi utilizza la medicina omeopatica sa di cosa stiamo parlando. Il male del settore viene fatto dai ciarlatani che sono però presenti in ogni categoria: ci sono omeopati più o meno bravi, così come medici che utilizzano la sola medicina tradizionale più o meno bravi».

I NUMERI

4.000,
I dipendenti delle aziende produttrici di farmaci omeopatici in Italia

60%,
La quota di imprese del settore con sede in Lombardia

17%,
Gli italiani che dichiarano di ricorrere alla medicina “alternativa”


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