Il focolaio nella palestra di Città Studi a Milano ha riacceso i riflettori sulla variante Delta, o indiana che dir si voglia, e sul suo alto tasso di contagiosità. Nella struttura sono state 12 le persone contagiate, di cui una, oltretutto già vaccinata, è stata infetta dalla mutazione del virus.
Variante Delta, c’é da preoccuparsi?
I casi rilevati in lombardia sono per il momento 81. I primi due casi furono riscontrati nel mese di aprile, per poi avere un boom di 70 casi a maggio ed infine solo 9 casi nel mese di giugno.
Secondo i dati mostrati dal Corriere le diverse varianti del Covid sono cresciute in maniera esponenziale negli ultimi mesi. In Lombardia a partire dal 20 dicembre 2020 ad oggi si sono registrati 11.737 casi di variante inglese, a cui seguono la brasiliana (283) e la sudafricana (79). Ce ne sono poi 786 relativi a varianti non VOC (Variants Of Concern), varianti che non mostrano aumento della trasmissibilità e 4.036 di «wild-type», la variante originale isolata a Wuhan.
«La cosiddetta variante Delta è temibile, però non preoccupa particolarmente perché abbiamo a disposizione i vaccini — rassicura la vicepresidente e assessore al Welfare , Letizia Moratti — . Analisi inglesi confermano infatti che la copertura vaccinale ha una ottima efficacia anche contro questa variante»
E i vaccini?
È più che mai necessario fare una premessa: i vaccini non coprono al 100% soprattutto contro le mutazioni ad alta contagiosità come la variante indiana. Tuttavia, la vaccinazione scongiura la possibilità di contrarla in forma aggressiva. Finora sono 18.175 i cittadini risultati positivi dopo essere stati vaccinati: 13.225 dopo la prima dose (lo 0,25%) e 4.950 dopo la seconda (lo 0,22%).