L’autunno è ormai arrivato e si è portato con sè anche le perturbazioni e gli sbalzi di temperatura. I malanni di stagione sono perciò ormai dietro l’angolo. I sintomi anche banali però potranno essere facilmente confusi con quelli del Covid e provocare un sovraccarico dei laboratori impegnati a processare i tamponi. A lanciare l’allarme il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano, che parla dell’arrivo di «100.000 casi simil-influenza».
Pericoli in agguato. «Siamo nella fase preliminare di quella che sarà la stagione influenzale – spiega il virologo -. Quindi, inanzitutto ci saranno queste forme simil influenzali, quelle un po’ più banali. Magari saranno manifestazioni con un solo sintomo che però può mettere in allarme per la paura del coronavirus e innescare la necessità di una diagnosi differenziale».
Il compito di pediatri e medici di famiglia sarà particolarmente arduo nei prossimi mesi: dovranno essere loro a distinguere con precisione i sintomi e a valutare la necessità o meno di un tampone.

Questi malanni autunnali, ricorda Pregliasco, «non sono legati all’abbassamento della temperatura in sé, ma agli sbalzi termici che favoriscono i virus parainfluenzali. Quando ci sarà un freddo intenso e prolungato allora arriverà anche l’influenza vera».