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20. 04. 2024 04:53

No vax, gli irriducibili restano: cosa li spinge a “resistere” contro tutto e tutti?

Le ultime multe ai milanesi che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale, il verdetto sulla quarta dose per gli over 80: questo 12 aprile riporta la pandemia decisamente sotto i riflettori

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Il giorno del giudizio per i no vax. O meglio, l’ultimo giorno in cui i lombardi non vaccinati over 50 ricevono la multa di 100 euro. In tutto risultano 250mila persone, 91.943 delle quali hanno già trovato la lettera nella loro casella della posta. L’ammontare della sanzione può far storcere il naso. Quando all’inizio dell’anno è stato stabilito dal decreto del Governo 1/2022, c’è chi l’ha definito una presa in giro.

No vax, le reazioni alle sanzioni e le decisioni sulla quarta dose

Martina Benedetti, una delle infermiere simbolo della prima ondata della pandemia, aveva commentato così sulla sua pagina Facebook: «Cento euro, il prezzo della nostra salute, delle nostre vite. (…) Per l’ennesima volta saremo noi frontliners a pulire tutto il fango derivante dall’assenza di decisioni forti e coraggiose. Scelte assurde che ricadranno sulle nostre schiene già gravate da due anni di fatica». Anche se sembrano “simbolici”, quei 100 euro di multa rappresentano uno spartiacque fra chi, dopo oltre un anno dall’inizio della campagna di vaccinazione nazionale, ha deciso di proteggersi e chi no.

Si concretizza quindi quell’obbligo vaccinale (in vigore fino al 15 giugno) limitato agli ultracinquantenni. A Milano, secondo ATS, gli irriducibili sono 141mila. Una volta ricevuta la sanzione, si hanno sei mesi per pagarla. Se non viene saldata entro questo periodo di tempo, l’Agenzia delle Entrate potrà recuperare i 100 euro in modo forzoso. Chi la riceve nonostante sia stato contagiato e poi guarito da meno di 150 giorni, chi ritiene di aver ricevuto per errore l’avviso e gli esenti per motivi di salute, deve presentare la documentazione all’ASL entro dieci giorni dalla ricezione della lettera.

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Ma la data di oggi è chiave anche per un’altra ragione. Si riunisce l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per decidere se somministrare la quarta dose alla popolazione più fragile: gli over 80, gli ospiti delle RSA e le persone che, con un’età compresa fra i 60 e i 79 anni, sono state inserite fra le categorie a rischio. È molto probabile che arrivi il via libera, sulla scia delle indicazioni favorevoli da parte dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco.

Perché no vax? Lo rivela un’indagine: «Sono accomunati dalla sfiducia nelle istituzioni»

no vaxÈ da oltre un anno che si parla di no vax. Ora che è rimasto lo “zoccolo duro”, cerchiamo di capire chi sono. Ci viene in aiuto l’indagine ResPOnsE Covid-19 del Laboratorio Sps Trend dell’Università degli Studi di Milano, coordinato da Cristiano Vezzoni e Antonio Chiesi, iniziata ad aprile 2020 e terminata a dicembre 2021. L’obiettivo è monitorare l’opinione pubblica italiana durante l’emergenza sanitaria. «I dati sono raccolti in quattro momenti diversi, coincisi con le ondate pandemiche», esordisce Marta Moroni, dottoranda in Sociologia e Ricerca Sociale, che ha collaborato alla ricerca.

Qual è il profilo dei no vax?
«Abbiamo potuto guardare come sono cambiate le opinioni degli italiani a proposito del vaccino da prima dell’inizio della campagna vaccinale fino alla fine del 2021. Non tutti coloro che non volevano vaccinarsi sono no vax. Mentre gli scettici sono passati dal 15% al 3%, i più contrari sono rimasti costanti al 5% durante tutta la campagna. Questi ultimi hanno un profilo trasversale, ma la fascia di età maggiormente interessata è quella che va dai 34 e i 54 anni».

Perché non vogliono vaccinarsi?
«La maggioranza è preoccupata per gli effetti collaterali. Un elemento in comune fra i contrari e gli scettici è la sfiducia nelle istituzioni, o quelle che noi definiamo come “autorità epistemiche”: quelle che dovrebbero fornire e garantire conoscenza e informazione. Piuttosto si preferisce affidarsi a informazioni non certificate prese dal web».

Se ci fosse stato l’obbligo vaccinale per tutti i no vax, si sarebbero convinti?
«Il 70% di coloro che si sono detti non disponibili a vaccinarsi rimangono della loro idea anche qualora il vaccino fosse obbligatorio. Solo il 16% lo farebbe, se costretto. Quindi, secondo la nostra ricerca, l’obbligo vaccinale non è una misura così efficace per convincere le persone più refrattarie a cambiare la propria opinione, tanto più che abbiamo visto che ciò che le accomuna è proprio la sfiducia nelle istituzioni».

Cinque domande al no vax: «Multa impugnabile, mi aspetto tanti ricorsi»

Milanese, commercialista, non vaccinato, anonimo. Non riceverà la multa “per un soffio”, ma non ha dubbi su come si sarebbe comportato in caso di sanzione.

Lei si definisce un no vax?
«No, mi definisco una persona cauta».

Perché ha deciso di non vaccinarsi?
«Perché mi è sembrato inutile. Questi vaccini, poco sperimentati, non hanno impedito a chi si è vaccinato di contagiarsi. I dati sui rischi maggiori a cui andrebbero incontro i non vaccinati sono forniti da fonti governative, quindi da chi non ha mai voluto sperimentare cure alternative al paracetamolo e alla “vigile attesa”. Non sono un no vax perché credo nella pericolosità del virus e non penso che ci iniettino microchip per controllarci insieme al vaccino».

Se il vaccino fosse stato obbligatorio per tutti lo avrebbe fatto?
«Sì, perché in quel caso il Governo si sarebbe assunto la responsabilità di somministrare un vaccino che funziona, ma siccome ha dei forti dubbi e il timore di una valanga di ricorsi, ha indotto le persone che avrebbero potuto credere alla vaccinazione a non farlo».

Cosa pensa della multa?
«È ridicola e impugnabile. Mi auguro che chi la riceverà faccia ricorso».

A cosa ha dovuto rinunciare finché era obbligatorio il green pass rafforzato?
«A tutto, tranne agli spostamenti. Per andare a lavorare devo usare per forza i mezzi pubblici. Li usavo tutti i giorni violando le regole. Per entrare al lavoro, invece, facevo un tampone ogni due giorni». KDS

Vaccini e no vax, pro o contro l’obbligo?

di Giorgia Petani

no vax«D’accordo sulla multa»
Antonella Saporta
66 anni, pensionata
«Mi sono vaccinata perché credo nel progresso della medicina e nella scienza. Mi fido totalmente dei medici e dei professionisti del settore e ritengo che i no vax siano davvero irresponsabili nei confronti della popolazione. Loro, più di altri, hanno contribuito alla diffusione incontrollata del virus. Insomma, la scelta di punire attraverso una sanzione i cittadini irrispettosi della legga è corretta. E mi auguro che con questa multa i non vaccinati cambino idea al più presto».

no vax«L’unica vera soluzione»
Gerry Saporta
66 anni, agente di commercio
«Sono favorevole a multare i non vaccinati perché il vaccino, nella maggior parte dei casi, si è dimostrato essere l’unico strumento utile ed efficace che abbiamo a nostra disposizione per combattere la propagazione del virus. Dobbiamo affidarci completamente al parere degli esperti, senza creare le solite polemiche: la legge va seguita, tutto qui. E i dati ci hanno dimostrato in maniera chiara e inequivocabile quale sia la via migliore per uscire da questa situazione».

no vax«Giusta la sanzione»
Vincenzo Paltrinieri
68 anni, avvocato
«La salute è un bene essenziale, unico e prezioso, da tutelare nei modi migliori indicati dai comitati scientifici del settore. C’è un obbligo, no? E giustamente va sanzionato in caso di inosservanza, perché rappresenta un provvedimento normativo posto a tutela della collettività. Ognuno di noi dovrebbe sentire l’esigenza e l’urgenza di preoccuparsi non solamente per la propria salute, ma anche di quella di tutte le altre persone. Viviamo all’interno di una società».

no vax«Servono delle limitazioni»
Serena Marchetti
51 anni, avvocato
«Ho deciso di completare il ciclo vaccinale per senso civico e di responsabilità nei confronti della collettività, anche se non ero affatto entusiasta. Ritengo, però, che la multa in sé non sia una sanzione efficace ai fini della prevenzione dal contagio. Per limitare in modo concreto il contagio dal virus è necessario che si introducano delle limitazioni per coloro che scelgono di non vaccinarsi. La multa serve a ben poco se non si effettuano abitualmente dei seri ed efficaci controlli».

no vax«Scelta priva di senso»
Paola Mercorillo
62 anni, titolare negozio di abbigliamento
«Non sono d’accordo già di base con l’obbligo vaccinale per gli over 50: ritengo sia una soluzione priva di senso quella di prevedere sanzioni pecuniarie. Ed è molto importante rispettare le opinioni di ogni persona poiché viviamo in una democrazia. Punire i no vax con una sanzione amministrativa non impedirà la diffusione del virus e lo abbiamo già constato. Bisogna trovare degli stratagemmi alternativi per uscire da questa situazione terribile. Ma la libertà è e resta fondamentale».

no vax«Non è la soluzione»
Vito Mercorillo
64 anni, odontotecnico
«È una punizione ingiusta. Le persone devono avere la libertà di scegliere cosa poter fare della propria esistenza. Punire i no vax è solo uno dei tanti modi per “fare cassetto”, come accade per qualsiasi tassa. Sono certo che non basterà a far rientrare il problema. E, soprattutto, che se ne uscirà tra molto tempo. Chi non si è vaccinato fino a d’ora non lo farà nemmeno in futuro: è così difficile da capire che nemmeno “colpendo” il portafoglio si otterranno risultati sostanziali?».

no vax«Credo che sia inutile»
Adelio Dragoni
62 anni, titolare di bar
«L’imposizione per gli ultracinquantenni non vaccinati è inutile. Sono ormai due anni che conviviamo con questa situazione e non sarà di certo una sanzione amministrativa a far sparire il virus. Ogni individuo dovrebbe essere libero di scegliere. In molti si sono vaccinati solo perché sono stati fondamentalmente costretti e non avrebbero più avuto accesso a determinate attività essenziali, anche solamente la possibilità di recarsi con serenità sul posto di lavoro».

no vax«Spero sia provvisorio»
Giovanni Censabella
28 anni, cameriere
«Sono contrario ad ogni forma di imposizione perché, fino a prova contraria, viviamo in uno Stato libero. Nonostante io non sia un over 50, credo sia surreale. Scegliere di multare i non vaccinati è una decisione dettata puramente da interessi economici più che dalla salvaguardia della salute. Non è possibile pensare che basti una sanzione amministrativa a risolvere un problema così complesso. Mi auguro profondamente che sia un provvedimento solamente provvisorio».

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