Sempre più sicurezza per i voli, sia militari sia civili. Ma anche medicina rigenerativa, ricerca contro l’invecchiamento, terapie cellulari e nuove tecnologie biomediche per il trattamento delle lesioni neurologiche gravi. Sono solo alcuni dei nuovi orizzonti di studio che vengono aperti grazie a un accordo quadro siglato tra il Policlinico, l’Università degli Studi di Milano e l’Aeronautica Militare Italiana.
L’intesa, prima nel suo genere, individua di fatto la struttura sanitaria lombarda come partner medico ufficiale dell’Aeronautica. Sono tanti i progetti pronti al via. In prima fila c’è quello destinato a studiare le diverse tipologie di invecchiamento. Questo è uno degli ambiti di studio più recenti della medicina moderna preventiva e terapeutica, e trae origine proprio dalla medicina aerospaziale. L’invecchiamento è strettamente legato all’adattabilità dell’uomo a condizioni di vita estreme o all’esposizione a fattori fisici e a stress ossidativi, che possono accelerarne i processi: situazioni che si verificano per esempio nelle attività di volo atmosferico ed extra-atmosferico.
Studiare quindi le differenze tra la popolazione generale e gli individui esposti a queste condizioni estreme o di stress può essere utile per scoprire meccanismi specifici di invecchiamento fisiologico o patologico, e quindi individuare possibili vie per rallentarne gli effetti.
Altra linea di ricerca sarà quella finalizzata ad approfondire i problemi metabolici in grado di condizionare l’idoneità al volo: un campo di studio che permetterà una sempre più efficace tutela della salute e della sicurezza non solo dei piloti militari e civili, ma anche dei passeggeri, del traffico aereo e delle operazioni militari che prevedono l’uso di mezzi aeronautici. E ancora, il laboratorio di Neurochirurgia sperimentale e Terapia cellulare del Policlinico lavorerà in sinergia con Università Statale e Aeronautica per ampliare gli studi sulle cellule staminali, con l’obiettivo di migliorare le tecnologie per la rigenerazione dei tessuti.
Un aspetto che avrebbe grandi implicazioni pratiche, per esempio nel riparare lesioni a carico della colonna vertebrale, del sistema nervoso, come pure nella guarigione delle ferite difficili o nelle ustioni gravi. Allo studio ci saranno anche tutti quei meccanismi che potenziano l’azione delle cellule staminali, come l’ipossia (ovvero la carenza di ossigeno), le variazioni metaboliche e le stimolazioni fisiche costituite da applicazioni di ultrasuoni o di campi elettromagnetici.
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Verso il nuovo ospedale
Piena operatività entro il 2023
Manca poco per la nascita del nuovo Policlinico di Milano. Il merito è dell’accordo firmato fra la Ca’ Granda e il consorzio Stabile Sis, la società capofila del raggruppamento d’imprese che si è aggiudicato l’appalto dei lavori per la realizzazione dell’ospedale. All’impresa sono stati affidati tutti i lavori previsti dal progetto esecutivo che vanno dall’esecuzione delle opere di scavo per la realizzazione delle fondazioni, alla completa costruzione del nuovo edificio, al centro del quale verrà realizzato un tetto verde che ospiterà il giardino terapeutico firmato da Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra. Il nuovo Policlinico sarà completamente operativo e funzionante nel corso del 2023.