Vivi con il Cuore, campagna per la salute delle donne

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In Lombardia, quasi 18mila donne muoiono ogni anno a causa delle malattie circolatorie. Con un decesso ogni dieci minuti, le malattie cardiovascolari e l’infarto sono il killer numero uno per le donne, eppure la maggioranza di loro non è consapevole del rischio che corre né sa che quasi l’80 per cento degli eventi cardiaci potrebbe essere prevenuto. La campagna di informazione “Vivi con il Cuore” ha l’obiettivo di aumentare la conoscenza delle malattie del cuore e incentivare le donne ad adottare strategie salva-cuore per riconoscere e prevenire l’infarto.

«La campagna – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera – riveste una duplice importanza: in primo luogo favorisce un’opera concreta di sensibilizzazione delle donne nei confronti delle malattie cardiovascolari, la cui promozione è fondamentale nell’ottica della prevenzione; inoltre, rafforza e sostiene il tema della medicina di genere, verso la quale Regione Lombardia sta concentrando impegno ed energie nell’ambito dell’evoluzione generale del sistema».

E ancora: «L’individuazione dei fattori di rischio e i percorsi diagnostici successivi sono tanto efficaci quanto più vengono ritagliati su misura per ciascuno – ha aggiunto Gallera -: da qui derivano percorsi di prevenzione e di assistenza individuali e funzionali. La ‘personalizzazione’ delle cure è il punto cardine della nostra riforma, nata e pensata con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e garantire la sostenibilità di un sistema sanitario universalistico come il nostro».

All’interno del rinnovato sito web viviconilcuore.it, le donne possono trovare informazioni sulle malattie del cuore, riconoscere le differenze di genere, scoprire i sintomi dell’infarto e le specificità nella donna, tanti consigli per attuare efficaci strategie salva-cuore e un semplice test per valutare il proprio stile di vita. Una sezione è dedicata a come riconoscere i segnali di una malattia cardiovascolare e riferirli al proprio medico di base o al pronto soccorso, in caso di urgenza.

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