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23. 04. 2024 10:15

La crisi della sanità in Lombardia: tanti abitanti, pochi medici. E a Milano…

È la regione con maggior squilibrio tra medici e abitanti

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Le difficoltà della sanità in Lombardia, con una carenza di medici e infermieri che ne fa la regione con maggiore squilibrio tra personale sanitario e cittadini. Sono dati che emergono dal Report presentato da Cittadinanzattiva, nel corso dell’evento ‘Bisogni di salute nelle aree interne, tra desertificazione sanitaria e PNRR’, svoltosi a Roma presso la Sala di Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Sanità in Lombardia, la regione più in difficoltà

Sono 39 le province più in sofferenza, e si concentrano in 9 regioni: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Lazio. La carenza di medici e infermieri attraversa tutta l’Italia, ma nelle zone periferiche delle aree interne assume i contorni di una “desertificazione sanitaria”. Se il sovraffollamento negli studi dei pediatri è maggiore in alcune province del Nord mentre la carenza di ginecologici ospedalieri a Caltanissetta è 17 volte peggiore rispetto a Roma.

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Sanità in Lombardia: a Milano forte squilibrio medici-cittadini

Tenendo presente le 39 province (in pratica una su tre) dove gli squilibri tra numero professionisti sanitari e cittadini sono più marcati, sono 9 le regioni più colpite dalla carenza: Lombardia (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Milano) e Piemonte (Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli) con 6 province; Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Udine, Trieste) e Calabria (Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia) con 4 province. Seguono Veneto (Treviso, Venezia, Verona), Liguria (Imperia, La Spezia, Savona) ed Emilia Romagna (Parma, Piacenza, Reggio Emilia) con 3 province ciascuna; Trentino Alto Adige (PA di Bolzano e PA Trento) e Lazio (Latina e Viterbo) con due.

La speranza Pnrr per la sanità in Lombardia

«Mancano dati certi, aggiornati e facilmente reperibili sulla carenza di personale sanitario – afferma Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva – e questo non agevola la programmazione degli interventi. Le riforme previste dal Pnrr potranno avere gli effetti sperati se all’investimento su case e ospedali di comunità si affiancherà un adeguato investimento sul personale».

Sanità in Lombardia e il pericolo desertificazione

Un aiuto importante conto la desertificazione sanitaria, ha detto Francesco Gabbrielli, direttore Centro nazionale per la telemedicina dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), «può arrivare dall’uso di dispositivi tecnologici per migliorare la riabilitazione, il monitoraggio e il consulto medico a distanza. Ma questa presuppone che la banda larga venga portata nelle aree interne e poco raggiungibili del Paese e che gli operatori sanitari accolgano la necessità di una formazione continua, per poter utilizzare al meglio strumenti molto utili ma in continua evoluzione».

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