Dopo il botta e risposta tra Bertolaso e le associazioni degli specializzandi si è finalmente giunti ad un accordo. Il consulente per la campagna vaccinale lombarda aveva parlata di un a “guerra” nella quale era necessario assoldare ogni “soldato” per portare a termine la missione. Gli specializzandi, stanchi di questa retorica, erano insorti affermando che il loro supporto senza retribuzione per le vaccinazioni si trattava di vero e proprio sfruttamento.
Accordo. Si è raggiunta infine un’intesa con Governo e Regioni: gli specializzandi a partire dal primo anno del loro percorso formativo potranno somministrare i vaccini, ma verranno contrattualizzati per un massimo di sei mesi, rinnovabili in caso di emergenza, direttamente dalle aziende sanitarie. Il compenso sarà di 40 euro lordi l’ora.
Le associazioni di categoria hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: «Ringraziamo i Ministeri e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni per aver recepito il senso profondo delle nostre richieste ed accolto le nostre proposte – ha dichiarato in una nota l’associazione lombarda Meslo (Medici specializzandi Lombardia) -. I Medici Specializzandi sono professionisti della Salute come gli altri. Fin dal primo giorno della pandemia, con ferrea volontà hanno aiutato il Paese in un momento di difficoltà, senza mai far mancare il proprio sostegno, nemmeno per un giorno. In questo ultimo anno abbiamo chiesto tutele, diritti e soprattutto una dignità professionale al pari di tutti gli altri medici».