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29. 03. 2024 08:33

Vaccino anti-Covid: oggi inizia la sperimentazione italiana

Quest'oggi verranno somministrate ai volontari le prime dosi del vaccino anti-covid italiano: ecco come funzionerà la sperimentazione

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Oggi il primo volontario riceverà la prima dose del vaccino anti-Covid «made in Italy». A realizzare il campione è stata l’azienda farmaceutica Reithera in collaborazione con l’istituto Spallanzani, luogo in cui partirà la sperimentazione nella giornata odierna.

Al via la sperimentazione: test su 90 persone

La fase di sperimentazione coinvolgerà 90 persone questa settimana. Una volta analizzate le prime reazioni al vaccino, verranno effettuati altri test su nuovi gruppi di persone che daranno il via alle cosiddette “fase 2” e “fase 3”. «La seconda, con 500-1000 volontari potrebbe avvenire in Italia non appena saranno disponibili i risultati della prima fase – spiega Antonella Folgori, ad di Retheira -. Per la terza stiamo pensando a Paesi ad elevata incidenza di casi, su 10 mila persone. La scelta dipenderà dall’evoluzione che avrà l’epidemia in autunno».

I test verranno condotti su fasce d’età variegate proprio per comprendere al meglio le reazioni sui diversi soggetti. «Questa settimana iniettiamo la prima dose – prosegue Folgori -, poi procederemo a ritmo serrato per l’arruolamento di adulti tra 18 e 55 anni e, in un secondo momento, se tutto va bene, di altrettanti anziani di 65-85 anni. Siamo fiduciosi. In moltissimi hanno risposto all’appello, abbiamo già la lista di cittadini che si sono offerti. Dovranno essere visitati per certificare il buono stato di salute e selezionati. I test verranno fatti allo Spallanzani e nel centro di ricerche cliniche di Verona. Per la fase due stiamo organizzando nuovi siti a Piacenza e Cremona».

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Quanto occorre per la commercializzazione del vaccino?

Indubbiamente la domanda più pressante è quella relativa ai tempi di commercializzazione del vaccino. «Molto dipenderà dalle agenzie regolatorie e dall’andamento dell’epidemia – afferma l’ad di Retheira -. Calcolando che lo studio di fase 2-3 potrebbe essere avviato entro l’anno, potremmo avere il vaccino per la primavera del 2021».

Tuttavia dall’estero alcune nazioni – la Russia in primis – si dichiarano pronte a lanciare un nuovo vaccino a stretto giro di boa. «Il fatto che grandi aziende con enormi finanziamenti e strutture siano più avanti è un vantaggio – conclude l’ad di Retheira -. I loro risultati quando disponibili chiariranno alcuni aspetti e agevoleranno il lavoro sui vaccini che arriveranno dopo. Non ci sarà un unico anti Covid. E non è detto che i primi siano i migliori. Noi puntiamo a un vaccino da somministrare in dose unica e pensiamo che il nostro prodotto abbia potenzialità migliori di indurre anticorpi e cellule T. Ci sarà bisogno di miliardi di dosi e tutti daranno un contributo. L’Italia il giorno in cui arrivassimo al traguardo sarà privilegiata».

 

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