Ernst Knam protagonista del Festival più dolce

Ernst Knam protagonista del Festival
Ernst Knam protagonista del Festival

«Questo è il mio decimo Sanremo ed è anche il mio decimo anno di matrimonio, sono molto contento di essere qui».

 

knam
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Le parole, rigorosamente senza musica, sono di Ernst Knam che ormai è un habitué del Festival della Canzone Italiana. E come da tradizione anche per Sanremo 70, il pasticciere tedesco dall’anima italiana è ospite e, pure protagonista, della kermesse con il suo cioccolato e i suoi dolci.

Intanto domenica sera sono andate a ruba le oltre duemila leccornie, tra lecca lecca, marshmallow, praline, piccola pasticceria, distribuite nei 7 piani (uno per decennio) di torta scenografica che il “re del cioccolato” ha preparato per il party esclusivo di Radio Italia.

E in attesa della sua torta, che come da tradizione, festeggerà il vincitore, le sorprese non sono finite.

 

Knam, come nasce la sua passione per il Festival di Sanremo?
«L’ho sempre guardato, anche quando vivevo in Germania. Mio padre era fioraio e lui e mia mamma non si perdevano un Festival. No per le canzoni, ma per le composizioni floreali che in quegli anni erano davvero importanti nella scenografia».

Da 10 anni, però, non c’è Festival senza il cioccolato di Knam.
«Sanremo non può esistere senza una nota dolce. Mentre lo scorso anno avevo voluto dedicare un cioccolatino ad ogni cantante in gara chiedendo a ciascuno di loro quale gusto li rappresentasse, stavolta ho dedicato una serie di cioccolatini alla musica e alle note in particolare, tingendo il tutto con i colori dei fiori che ogni anno in questo periodo invadono la Riviera».

Quanti cioccolatini sono?
«Dieci, come i miei anni sanremesi. Sono dedicati alle 7 note e alle chiavi di violino, bemolle e diesis: è la mia Kompilation in edizione limitata che sarà in vendita durante i giorni del Festival anche a Milano nella pasticceria di via Anfossi».

Ce ne racconta qualcuno?
«Si va dal marrone con pennellate verde acido in stile Pollock per il gusto Moscow Mule con zenzero, lime e vodka dedicato alla chiave di violino, al bianco con pennellate nere al gusto vaniglia Tahiti con cioccolato fondente 70% per il Diesis. Poi ci sono il Do che è rosso al lampone, il Re è arancione al mandarino, il Mi è giallo ed è al limone, il Fa è verde alla menta piperita, il Sol è azzurro mare al gusto di caramello e sale di Maldon, il La è viola ed è al cassis, il Si è al latte e caffè ed è di color marrone».

Tra le sorprese, c’è anche una statua in cioccolato ispirata alla Primavera dello scultore Vincenzo Pasquali.
«Sono 150 chili di cioccolato bianco, latte e fondente. In questi giorni sarà in mostra nella vetrina della pasticceria San Romolo e poi verrà esposta a Milano nella mia vetrina, così che anche i milanesi possano vederla».

Chi vince il Festival?
«Non lo so, non ho ancora sentito le canzoni, ma mi piacerebbe lo vincesse Francesco Gabbani di cui sono amico. Sono curioso di sentire la canzone scritta da Vasco Rossi per Irene Grandi e quella di Piero Pelù».

Come sarà la torta per in vincitore?
«Uhm… Ci penserò questa settimana».

Le piacerebbe cantare all’Ariston?
«Se lo facessi il teatro si svuoterebbe in pochissimi secondi. E non è difficile capire perché…».