Spesso la musica non ha bisogno di parole. Ritmo e suoni sanno varcare i confini della lingua per far breccia direttamente nelle emozioni.
Così le note si spingono oltre i paletti culturali per permettere all’ascoltatore attento di sentirsi semplicemente umano. Magatte, Samba e Aboub Samb con le loro percussioni hanno mostrato questo senso nascosto della musica salendo sul palco dell’Ariston insieme ad Emma Marrone.
«Ci siamo sentiti parte di una comunità internazionale suonando con Emma», racconta Magatte a Mi-Tomorrow. L’orchestra che ha accompagnato la vincitrice del Festival di Sanremo 2012 era composto da musicisti provenienti da ogni angolo del globo: Senegal, Egitto, Cuba.
Ponti d’integrazione. Il tema dell’integrazione è all’ordine del giorno nelle vita dei tre ragazzi senegalesi. Magatte, Samba e Aboub Samb sono membri di un’associazione culturale torinese dal nome Tambra, che in italiano significa “suono del sole”. Quella gioia che solo la luce sa dare cercano di portarla nelle scuole organizzando laboratori musicali per i più piccoli.
«Con la musica insegniamo ai bimbi ad essere parte di una comunità – sottolinea ancora Magatte –. Organizziamo anche “ponti” tra Senegal e Italia portando insegnanti italiani nella nostra terra».
Spirito griot. Le note sono una questione di famiglia: il padre di Magatte fu il primo batterista di Youssou N’Dour, con il quale partecipò nel 2009 proprio al Festival, quando il celebre cantante senegalese presentò con Pupo e Paolo Belli la canzone L’opportunità, un inno all’immigrazione. A suon di percussioni il vivace gruppo riprende lo spirito musicale dei griot, i cantastorie custodi della tradizione orale africana tramandata di generazione in generazione.
Il ritmo scorre nelle loro vene e diventa il motore del cambiamento: «Speriamo che Sanremo sia per noi un trampolino di lancio per far conoscere e farvi apprezzare sempre più la nostra musica e la nostra cultura».
