Con il ritorno sui banchi di scuola degli studenti della Provincia Autonoma di Bolzano avvenuto il 5 settembre, il 9 settembre sarà il turno del Trentino, mentre tra l’11 e il 16 settembre riapriranno le scuole nel resto d’Italia. Secondo la Fondazione ISMU ETS, i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito mostrano che, nell’anno scolastico 2022/2023, il numero di studenti con cittadinanza non italiana ha superato per la prima volta le 900mila unità, rappresentando l’11% del totale.
Scuola, stranieri
In media, oltre uno studente su nove ha cittadinanza straniera, rispetto a uno su dieci dell’anno precedente. Questo dato non include chi ha già acquisito la cittadinanza italiana — ad esempio, nel 2022 sono state 72mila le persone naturalizzate sotto i 20 anni — né chi è italiano con un background familiare di immigrazione.
La maggioranza degli studenti con cittadinanza non italiana è nata in Italia (65,4%), ma le percentuali variano significativamente in base alla nazionalità: ad esempio, l’89,5% degli studenti cinesi è nato in Italia, mentre tra gli ucraini la percentuale scende al 26,6%, indicando un flusso migratorio recente.
Scuola, il passato
Il numero di alunni con cittadinanza non italiana è cresciuto del 5% rispetto all’anno scolastico 2021/2022, passando da 872mila a 915mila, segnando l’incremento annuale più elevato degli ultimi anni. La crescita è stata particolarmente significativa tra gli studenti ucraini, che sono più che raddoppiati da 20mila a 43mila unità, mentre il numero di studenti rumeni, finora il gruppo più numeroso, è leggermente diminuito.
Scuola, maschi e femmine
L’aumento della componente femminile tra gli studenti stranieri ha raggiunto un massimo storico nel 2022/2023, con il 48,4%. Le ragazze hanno tassi di ritardo inferiori rispetto ai coetanei maschi, soprattutto nelle scuole superiori, dove rappresentano la maggioranza tra gli studenti stranieri, in particolare nei licei delle scienze umane (87,4%), linguistici (81,1%), classici (76,8%) e artistici (73,4%).
Scuola, Lombardia
A livello regionale, si registrano forti differenze: in Emilia-Romagna uno studente su cinque è straniero (18,4%), mentre in Campania e Sardegna questa percentuale scende a circa uno su trenta. Tra l’anno scolastico 2021/2022 e il 2022/2023, le scuole con almeno il 40% di studenti stranieri sono aumentate dal 3,3% al 3,7%, con il massimo d’incidenza in Emilia-Romagna (8,4%) e Lombardia (7,4%).