8.6 C
Milano
28. 03. 2024 22:24

Non resta che sperare: bar e ristoranti senza dehors attendono nuove riaperture

Tutti i locali al chiuso sperano in una svolta già prima del 1 giugno

Più letti

La ristorazione soffre ancora e attende fiduciosa in un nuovo allentamento delle restrizioni anti-Covid. Al momento, infatti, possono lavorare solo i locali all’aperto, a pranzo e a cena, ma nei limiti del coprifuoco alle 22.00.

Per tutti i ristoranti al chiuso, invece, la serrata è ancora totale, con i soli servizi di asporto e delivery consentiti. Proprio questa categoria attende una eventuale accelerata del Governo sulle riaperture che oggi sono previste dal 1 giugno solo a pranzo.

Ristoranti, milioni di euro di danni

Intanto, secondo il Rapporto 2021 dell’Osservatorio Ristorazione, spin-off dell’agenzia RistoratoreTop, nel 2020 il settore ha visto perdere circa il 40% del volume di affari registrato nel 2019, anno dei record per la spesa alimentare fuori casa con un fatturato di 86 miliardi euro: 22.692 imprese del settore hanno chiuso i battenti e ne sono state avviate 9.207, il dato più basso degli ultimi 10 anni.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

L’analisi sulle conseguenze della pandemia si basa su dati provenienti da associazioni di categoria, istituti di ricerca e dalle banche dati di Movimprese e della web app Plateform.

Milano: maglia nera nelle perdite

Le città che hanno perso più attività sono Roma (-1.518), Milano (-722) e Torino (-549), ma quella che ha registrato l’incremento maggiore di locali scomparsi rispetto all’anno precedente è Firenze, con un +87%.

ristoranti

Il 2020 è anche l’anno che ha visto il 77% dei locali lavorare in delivery e il 27% degli imprenditori del settore avviare una dark kitchen, cioè solo per il delivery, o un brand virtuale per far fronte alle chiusure forzate e che ha aperto le porte ad una capillare innovazione tecnologica nelle modalità sia di preparazione e distribuzione del cibo, sia di scelta e fruizione dello stesso.

Rispetto al delivery, si legge nel Rapporto, il 43% dei ristoratori ha dichiarato di fare consegne direttamente, con propria flotta di rider e sistemi di ordinazione, il 3% di affidarsi unicamente a piattaforme esterne, mentre il 9% di utilizzare entrambe le modalità.

Il restante 45% raccoglie chi non ha ancora puntato sul delivery e chi ha deciso di non farvi ricorso. Il 10% degli intervistati ha affermato di voler mantenere il delivery o la dark kitchen anche dopo le riaperture a pieno regime.

 

In breve

FantaMunicipio #25: perché uniti, tra centro e periferia, è sempre meglio

Questa settimana parliamo di connessioni tra centro e periferia, di due passerelle ciclo-pedonali che, a regime, collegheranno al meglio...
A2A
A2A