6.9 C
Milano
24. 04. 2024 00:54

Pulizie condominiali: cosa dice il regolamento

Più letti

Le pulizie condominiali sono sempre oggetto di accesi dibattiti durante la periodica riunione condominiale ma, ovviamente, quando non ci si mette d’accordo in maniera bonaria, l’amministratore può sempre rifarsi alla regolamentazione legale e alla giurisprudenza.

Sono molte le imprese di pulizie che conoscono il regolamento previsto dalla legge e si comportano, di conseguenza, in maniera professionale eseguendo lavori a regola d’arte. Un esempio è l’impresa di pulizie condominiali Sagem a Milano.

Ma vediamo nel dettaglio cosa dice il regolamento e la legge in materia di pulizie condominiali.

Il regolamento e la legge sulle pulizie condominiali

In un condominio esistono molti spazi che, essendo utilizzati da più o da tutti i condòmini, vengono appunto definiti spazi comuni e, ai quali, ogni condòmino deve contribuire all’ordine, al decoro e alla pulizia.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Detto ciò, gli interrogativi che ruotano intorno a questa annosa questione sono molti: con quali criteri devono essere effettuate le pulizie condominiali? A chi spetta farsene carico? Chi ne è responsabile? È obbligatorio assumere un’impresa di pulizie?

Per evitare scontri e diverbi vari, la cosa migliore è fare riferimento alla specifica legge che disciplina la gestione delle pulizie condominiali.

L’art. 1117 c.c. del codice civile spiega in maniera chiara che tutti i condomini devono contribuire alla pulizia e manutenzione delle scale e delle aree comuni come atrio, giardino etc, e che le spese devono essere ripartite tra i coinquilini e gli eventuali affittuari di garage, negozi, studi, uffici all’interno dello stabile (art. 1117 c.c.).

Se non viene raggiunto un accordo sulla ripartizione delle spese, che spesso viene fatta in parti uguali, si ricorre, invece, all’articolo 1123 c.c., in cui viene sancito che la pulizia delle aree comuni deve essere ripartita tra i condomini a seconda dell’uso che ne fanno in maniera individuale.

Un esempio possono essere le scale condominiali: infatti a rigor di logica, chi abita in un appartamento posto all’ultimo piano dovrà versare una contribuzione più alta rispetto a chi abita al primo piano. 

Quanto costano le pulizie condominiali

La quota che ogni condòmino pagherà mensilmente, o trimestralmente a seconda di quanto previsto dal regolamento condominiale, dipende da molti fattori ma principalmente bisogna distinguere gli interventi di pulizia ordinaria da quelli di pulizia straordinaria.

  • Interventi di pulizia ordinaria: le pulizie ordinarie vengono spesso ripartite o in parti uguali tra tutti i condòmini oppure basandosi sul criterio dell’altezza del piano.
  • Interventi di pulizia o manutenzione straordinari: in questo caso non solo si tiene conto del piano in cui abita ogni inquilino ma anche della metratura delle varie abitazioni.

Assumere una ditta o affidarsi al fai da te per le pulizie condominiali

La legge non vieta il fai da te in questo caso specifico ma non bisogna trascurare i lati negativi.

In alcuni palazzi viene stabilita una turnazione e ogni condòmino contribuisce attivamente alle pulizie, ma è davvero la soluzione più funzionale?

Si può risparmiare un po’ e, probabilmente, è l’unico lato positivo derivante da questa scelta.

Ma potrebbe accadere che un impegno improvviso faccia saltare il turno di un inquilino e questo creerebbe un problema di pulizia e decoro a tutti gli altri condòmini.

Chiaramente la scelta migliore è quella di scegliere una ditta di pulizie professionale che usi macchinari e, soprattutto, prodotti efficaci, adatti al tipo di superficie da pulire e che effettui l’igienizzazione delle stesse.

 

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...