Subito fondi per la Lombardia

Comazzi (Forza Italia): Sinergia con Governo e Ue

Comazzi
Comazzi

Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, è in prima linea nella battaglia contro il coronavirus. A Mi-Tomorrow spiega quali sono le misure per sostenere l’economia lombarda, a cominciare da quelle varate dal Pirellone.

 

Partiamo dall’impegno della Regione.
«Abbiamo approvato una mozione con cui chiediamo al Governo e all’Unione Europea di costituire due specifici fondi di solidarietà, come è stato fatto in caso calamità, a sostegno di tutti gli abitanti della Lombardia che in questi giorni stanno affrontando l’emergenza coronavirus: dobbiamo sostenere una regione che è il motore dell’Italia».

E’ sufficiente?
«Come Forza Italia ci siamo mossi anche a livello nazionale con un piano per arginare le conseguenze economiche del coronavirus. Le nostre proposte vanno in due precise direzioni: sostegno ai Comuni colpiti dal contagio e aiuti agli operatori del settore economico-produttivo».

Quali misure chiedete?
«Per i Comuni lo stanziamento di 100 milioni dal fondo emergenze per gli indennizzi alle attività colpite dalle misure precauzionali, ma nel nostro pacchetto ci sono anche proposte di sospensione o riduzione di oneri fiscali e contributivi e dei mutui, oltre alla possibilità di invocare le cause di forza maggiore per le aziende che in questi giorni stanno incontrando numerose difficoltà nel soddisfare gli ordini».

Anche la Lega ha proposto diverse misure tra cui l’esenzione di tutti gli adempimenti e dei versamenti delle imposte nelle zone più colpite.
«I colleghi della Lega, come noi, stanno mettendo sul tavolo alcune proposte di contenuto per ammortizzare l’impatto del coronavirus sulla nostra economia, si tratta di spunti validi e condivisibili. Dal canto nostro, crediamo che la soluzione migliore passi dalla creazione di un fondo nazionale di solidarietà e da un analogo fondo europeo».

La Lega propone anche la tassa di soggiorno per sostenere il turismo: è d’accordo?
«Mi sembra un’iniziativa che non avrebbe un grande impatto, senza contare che a Milano esiste già».

Cosa sta rischiando la Lombardia?
«L’emergenza coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sull’economia: a rischio ci sarebbero circa 60mila posti di lavoro in tutta Italia, con gravi ricadute nell’ambito del turismo. Insomma, la situazione è seria e nessuno può concedersi il lusso di prendere sottogamba questo scenario, la Lombardia è la locomotiva d’Italia: se viene colpito il nostro territorio le conseguenze investiranno l’intero Paese».

Quale ruolo deve svolgere la Regione in questo contesto?
«E’ un ruolo centrale nella gestione di questa emergenza: teniamo presente che l’ambito della Sanità è in capo alle regioni. E’ quindi necessario lavorare in sinergia con il Governo nazionale e con gli altri territori, ma centralizzare la gestione a livello nazionale sarebbe un errore. Ogni Regione ha le sue caratteristiche e specificità: per interventi mirati sul territorio occorrono competenze specifiche che solo chi conosce il contesto può possedere».