All Blacks Clinic, che occasione a Milano

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All Blacks. Due parole che evocano rispetto ed entusiasmo, ormai non solo nel mondo della palla ovale. Figurarsi se lo si associa alla possibilità di poter partecipare ad un loro campus formativo.

L’All Blacks Clinic in programma al centro sportivo Gian Battista Curioni, sede dell’AS Rugby Milano, è una opportunità imperdibile per i giocatori di rugby. E non è un caso che la scelta dell’unico evento italiano sia caduta sull’ASR.

Il legame con il club milanese non nasce da oggi, ma si è consolidato nel tempo, da quando la sede era ancora in via Valvassori Peroni; da quando vennero ad indossare la maglia col cavallino Alessio Gary Paulin e Yarnie Guthrie, con l’allenatore “kiwi” James Jowsey.

Nel mezzo visite straordinarie, in sede Jonah Lomu – ritratto nella foto con alle spalle il giovanissimo Simone Ragusi, che poi arrivò ad indossare la maglia azzurra – nell’altrettanto mitica “Cantina del Lele” l’ex capitano degli All Blacks Tana Umaga e, infine, al Beccaria.

Sei giorni di attività, dal 25 al 30 agosto con forma residenziale “all inclusive” in un hotel a 4 stelle per 100 ragazzi (maschi e femmine) dai 14 ai 18; 12 sessioni di allenamento sul campo e 10 sessioni in aula. È questo il format, per cui sono stati già scelti quattro Elite NZR Coachers, tra i quali due All Blacks Anthony Tuitavake (centro, 6 presenze con gli All Blacks, dal 2016 in Top12 con il Racing92) e Norm Maxwell (seconda linea dei Crusaders, 36 presenze), che ammette: «Non vedo l’ora. Sarà una grande opportunità condividere parte dello spirito e delle abilità degli All Blacks con i giovani Italiani».

L’ASR metterà a disposizione due staff: uno tecnico qualificato dalla Federazione Italiana (bilingue) e un secondo specificamente finalizzato a garantire assistenza completa ventiquattro ore su ventiquattro agli iscritti.


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