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19. 03. 2024 05:36

Amadeus: «Senza Sanremo, sarei a San Siro»

Sette domande al presentatore del Festival, grande tifoso nerazzurro

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Il tre volte conduttore del Festival, Amadeus, è un tifoso dell’Inter talmente accanito da aver chiamato il figlio José, in onore di Mourinho. Stavolta, però, dovrà a malincuore rinunciare alla visione della stracittadina al Meazza e farà fatica a vederla anche da Sanremo.

Amadeus “salta” il derby: l’intervista

È il primo derby che non potrai vivere, dato che sei impegnato in qualcos’altro giusto due ore dopo…
«Eh sì (sorride, ndr). La partita si gioca in un orario in cui sono praticamente a teatro per la serata finale del Festival».

Saresti stato a San Siro altrimenti?
«Mi ero già organizzato, come ho fatto due anni fa poco prima che scoppiasse la pandemia, quando ancora gli stadi erano pieni. Avevo già pensato che una volta finito il Festival mi sarei goduto il derby a San Siro, ma purtroppo hanno deciso di anticiparlo a sabato pomeriggio».

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Non riuscirai a vederlo nemmeno in minima parte, prima di andare in scena?
«Forse riuscirò ad assistere in tv giusto alla prima mezz’ora della partita. Pazienza».

Unico dubbio di formazione in attacco, con due maglie per tre posti. Chi gioca secondo te tra Dzeko, Lautaro e Sanchez?
«Non saprei… Dzeko e Lautaro sono fantastici entrambi. In ogni caso credo che Edin partirà certamente tra i titolari. Non possiamo prescindere da lui».

È un derby che vale tanto: se vince l’Inter è scudetto-bis come l’Ama-quater?
«Assolutamente no, non si dice mai. La parola “sicuramente” nel calcio non esiste. Vedremo cosa accadrà in campo».

C’è una certezza, risultato a parte, che da tifoso ti dà questa Inter?
«Ecco, se proprio dovessi usare il termine “sicuramente” lo faccio per dire che l’Inter giocherà bene. Questo mi sento di affermarlo perché ne sono certo dopo quello che si è visto finora in questa stagione».

Nessun pronostico, quindi.
«Quello non si fa mai, figuriamoci al derby…».

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