Inter-Chievo e Hall o Fame, San Siro tra passato e futuro

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Per il pubblico di fede nerazzurra presente a Inter-Chievo non è ancora il momento di festeggiare il traguardo raggiunto. Come da storia spesso ripetuta negli anni, l’Inter si è complicata la vita, ma stavolta ha avuto la fortuna di avere a che fare con inseguitrici dal passo ancora più incerto.

La lotta Champions vede i nerazzurri nettamente avvantaggiati rispetto alla concorrenza. Devono vincere contro Chievo Verona ed Empoli, tra stasera (alle 21.00) e l’ultima giornata, affrontando rispettivamente una squadra già retrocessa e una che sta cercando disperatamente di restare nella categoria.

In mezzo una trasferta a Napoli contro una formazione di ben diverso rango, ma già da tempo qualificata per l’Europa dei grandi. Al San Paolo l’Inter non vince in campionato dal ’97/’98, il primo anno di Ronaldo, quello più bello, concluso col trionfo a Parigi. Potrebbe anche essere l’anno giusto, ma per la situazione odierna la squadra di Spalletti può permettersi di prolungare l’attesa del trionfo in Campania e conquistare semplicemente le partite in cui ha nettamente in mano il favore del pronostico.

Un piccolo motivo di festa la società ha deciso di fornirlo ai presenti, anche per premiare quei 55mila che sono attesi allo stadio nonostante la collocazione non così agevole del lunedì sera. Il calcio spezzatino non ha intimorito la piazza, invogliata anche dalla possibilità di rivedere alcune vecchie conoscenze molto apprezzate.

Prima del fischio d’inizio, infatti, verranno inseriti nella Hall of Fame e adeguatamente premiati i nuovi prescelti da una giuria composta da tifosi e tesserati della società, a cui da settimane è stato chiesto di votare un portiere, un difensore, un centrocampista e un attaccante.

Lo scorso anno a fregiarsi del titolo, in una serata ad hoc, furono Walter Zenga, Javier Zanetti, Lothar Matthaus e Ronaldo. Quest’anno tocca a Francesco Toldo, Giacinto Facchetti, Dejan Stankovic e Giuseppe Meazza.

Chi potrebbe non avere l’umore festante è Luciano Spalletti. Sa, il tecnico, di essere al lavoro per un futuro che forse non lo vedrà protagonista. Vuole bissare la conquista della Champions già raggiunta un anno fa per poter dire a dirigenti e proprietari di aver comunque centrato l’obiettivo.

Successivamente, al cospetto di Suning, potrebbe ricevere il benservito e la buonuscita dal contratto da poco esteso per altri due anni. Su di lui si è da tempo allungata l’ombra di Antonio Conte.

Chissà che Inter-Chievo non serva anche per registrare un’eventuale presa di posizione in merito della Curva Nord, da un mese a questa parte impegnata a insultare Mauro Icardi per pressare la società a cedere l’attaccante argentino. Info biglietti su inter.it.


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