Luca Sacchi, dalla tv alla DDS: «Concentrarci sul triathlon una scelta perfetta»

luca sacchi
luca sacchi

Dal 1977, senza sosta. Quarantadue anni di successi continui per quella che, a Milano e hinterland, è ormai una vera e propria istituzione. Dici DDS e non pensi più solo al fatto che sia “la piscina di Settimo”. Perché lì, da Settimo Milanese, il centro sportivo fondato nel 1977 da Remo Sacchi e di cui oggi è presidente Luca Sacchi è diventato negli anni una vera e propria officina dello sport. Con tanta gloria conquistata a livello nazionale e non solo.

 

Perché in DDS si nuota, si corre, si pedala e molto spesso si fa anche agonismo, tanto che sul sito ufficiale campeggia, con orgoglio, la scritta “DDS alle Olimpiadi dal 1988”. Quarantadue anni concentrati sul volto sorridente di Luca Sacchi, che da queste parti è cresciuto e che nel 1992 conquistò un indimenticabile bronzo olimpico alle Olimpiadi di Barcellona nei 400 misti.

Sacchi, per il triathlon è stata una stagione ricca di soddisfazioni.
«Non mi aspettavo tutte queste vittorie. La cosa che mi fa più piacere, al di là delle medaglie, è l’atmosfera che si è venuta a creare».

Vale a dire?
«C’è l’impressione tangibile che se avessimo rifatto dieci volte tutto questo, per dieci volte avremmo ottenuto gli stessi risultati, che quindi non sono frutto della casualità ma di un livello acquisito importantissimo».

Luca Sacchi
Luca Sacchi

La DDS nasce per tradizione con il nuoto, come mai ora puntate così decisi sul triathlon?
«Concentrarsi sul triathlon è stata anche una scelta economica. Mantenere una realtà di élite nel nuoto è più impegnativo, ma non volevamo sparire dai radar. Ci siamo buttati in una disciplina che amo tantissimo ed è una valida alternativa alle altre. Nel nuoto comunque abbiamo ricominciato a vincere titoli a livello giovanile due anni fa, prima timidamente e poi con maggiore forza. Puntiamo nel tempo a ricostruire una realtà significativa sul territorio».

Certo è che la DDS rimane un riferimento.
«È molto importante esserlo. Milano è una città difficile dove allenarsi per la mancanza di impianti e altre situazioni contingenti. A Settimo Milanese, che è un comune di 20.000 abitanti, dovresti avere le porte spalancate ma non è così. E un po’ dispiace».

Ovvero?
«Mi fermo qui. Noi lavoriamo sul territorio per riuscire ad allargare le nostre possibilità con conoscenze e relazione che dobbiamo intessere da qui in poi».

Da Daniel Fontana a Ivan Risti, fino a Justine Mattera che ha esordito nel triathlon nel 2017. I premiati sono tanti.
«L’obiettivo ora è mantenere alto lo standard qualitativo di tutta la struttura e poi mi piacerebbe fare un salto più in là. Con ingressi importanti in squadra guarderemo con maggiore serenità al 2020 e al futuro».

Obiettivi di che genere?
«Vogliamo riempiere il campo maschile, che ultimamente è spostato troppo sui lunghi e poco sugli olimpici. Io guardo con fiducia al futuro. Qualcosa di buono verrà fuori. Diciamo che conto di essere ancora sul podio con diversi atleti italiani».

Un 2019 da ricordare
Fra i premiati della DDS Triathlon team nella sala consiliare di Settimo Milanese, anche Luisa Iogna Prat, seconda agli Italiani di triathlon sprint, terza sia agli Italiani di triathlon olimpico che alla finale di Coppa Europa di triathlon a Funchal in Portogallo; Alessia Orla, campionessa italiana di triathlon sprint 2019, argento nei Campionati Italiani di triathlon olimpico e bronzo nella tappa di Coppa Europa di triathlon a Constanta in Romania; Ilaria Zane, vincitrice del titolo italiano di triathlon olimpico 2019.


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