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18. 04. 2024 23:56

Matilde Villa, l’astro nascente del basket: «Ho iniziato per noia»

Non ancora sedicenne, Matilde Villa è salita alla ribalta dopo i 36 punti nella gara della sua Costa Masnaga su Sassari

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È stata l’ultima partita, quella dei 36 punti contro Sassari, a mandare sulle pagine di tutti i giornali e siti sportivi Matilde Villa, classe 2004 di Lissone – in Brianza – arruolata nella Serie A1 di basket femminile a Costa Masnaga. La sua partita non è passata inosservata, perché season high della massima serie e perché Matilde, che non ha ancora compiuto 16 anni, è la miglior realizzatrice italiana del campionato (18.4 punti di media). A livello nazionale si parla di lei come di un nuovo baby fenomeno, ma il low profile è d’obbligo in questi casi.

Matilde Villa
Ph. Morgese

Che effetto fa tutta questa notorietà?

«Fa molto piacere ricevere messaggi di congratulazioni, anche da persone inaspettate ma allo stesso tempo sento un po’ di pressione addosso e so che devo continuare a lavorare con molto impegno. Ho ancora tanto da migliorare su tutti i fronti».

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In quanti ti hanno già definito “la nuova Zandalasini”?

«In questi giorni stanno circolando tanti commenti, ma paragonarmi a giocatrici del calibro di Zandalasini mi sembra veramente un’esagerazione. Io per adesso sono contenta della stagione che sto facendo, pur sapendo di essere agli inizi. Ad ogni modo, è chiaro che sia la mia giocatrice preferita».

Cosa ti piace di lei?

«La capacità di creare tiri per sé e per le compagne e la personalità nel prendere tiri che contano. Certamente mi piacerebbe essere la sua erede, penso sia il sogno di qualsiasi giocatrice».

In passato hai detto di aver iniziato a giocare per noia, perché stufa di guardare tuo fratello.

«Stare ferma non è mai stato il mio forte e fin da bambina, quando mi trovavo costretta a stare seduta ad aspettare, mi annoiavo moltissimo. Proprio per questo, durante gli allenamenti di mio fratello più grande, io e mia sorella siamo scese in campo e abbiamo rubato un pallone. Da quel pallone non ci siamo più staccate».

Che cos’è il basket per te?

«Di sicuro non è solo uno sport: è parte di me, della mia quotidianità. Quando gioco mi sento libera e spensierata, abbandono ogni preoccupazione e penso soltanto a far rimbalzare e a tirare nel canestro quella magnifica palla a spicchi».

Come vive la tua famiglia questo momento?

«Ci siamo ritrovati in una dimensione che ha portato molte attenzioni su di me e mia sorella. I miei genitori e mio fratello mi stanno aiutando a gestire questo momento ricordandomi che, per quanto sappiano l’importanza del basket per me, devo riuscire a conciliarlo con la scuola. In questo aspetto sono molto importanti i miei compagni, che quando ho bisogno mi danno una mano».

E i tuoi amici che cosa ti dicono?

«Sono molto contenti per me: anche chi di loro non conosce bene il basket cerca in qualche modo di appassionarsi sostenendomi».

Il sogno per il tuo domani?

«Vestire la maglia azzurra. Con un pensierino anche al basket oltreoceano…».

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