Si è deciso tutto negli ultimi novanta minuti, ma il Milan è riuscito nel suo intento: dopo un lungo digiuno i ragazzi di pioli torneranno a giocare tra i grandi della Champions League.
Milan-Atalanta, il miglior modo per dimenticare Cagliari
Non si può certamente dire che sia stata una partita spettacolare. L’Atalanta è in parte una brutta copia di quella vista durante tutto il campionato. Negli ultimi novanta minuti le furie del Gasp sembrano esser diventate mansuete, e nonostante provino a tenere il pallino del gioco, arrivano in pratica al primo tiro solo a venti minuti dalla fine.
Dal canto suo, il Milan svolge il suo compito alla perfezione. Partita ordinata, estrema attenzione in fase difensiva ed infine quel cinismo brutale per portare a casa i tre punti, che arrivano grazie ad un doppio Robert Kessie dal dischetto: glaciale nell’esecuzione.
Tutto si sbolcca al 41′ quando Maehle atterra in maniera scriteriata Theo Hernandez per fermare forse la migliore azione del Milan del match: triangolo tra Cahla e Theo, poi l’uno due tra il terzino e Salesmaekers prima che l’avversario gli frani addosso.
Nel secondo tempo il Milan ha anche l’occasione per chiuderla con Leao che prende un palo in contropiede. Tuttavia a poco dal fischio finale ci pensa il terzino nerazzurro Gosens a fare l’ultimo favore ai “Diavoli” di Pioli: tocco di mano e ancora rigore.
«Dobbiamo riuscire a far dimenticare il Milan di Berlusconi perché sono tempi diversi – ha dichiarato un soddisfatto Paolo Maldini al termine della gara – . Ci è stato chiesto di abbassare il monte ingaggi e di ringiovanire la squadre. E quindi occorreva essere creativi. Direi che lo siamo stati. Il mister e i ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico, la mentalità di non trovare scuse e alibi è stata una cosa eccezionale, il nostro segreto».