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25. 04. 2024 04:25

Milan-Tottenham, la grande occasione: nove anni dopo sono di nuovo ottavi di Champions

Stessa sfida del 2011. Il weekend di campionato ha un po’ rimescolato le carte in tavola, dopo che trentadue giorni stavano quasi per cancellare i precedenti mille

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È incredibile come bastino 32 giorni per cancellare o quasi i precedenti 1.186. Il calcio è questo: uno sport dove l’allenatore è perennemente in discussione a seconda dei risultati ottenuti. Milan-Tottenham, andata degli ottavi di finale di Champions League, s’incastra in questo scenario.

Dall’8 gennaio al 9 febbraio si è consumato il mese peggiore dell’era Pioli: 2 pareggi e 4 sconfitte, perdendo due (o tre se si conta anche lo scudetto) trofei stagionali. La crudeltà è racchiusa nella dimenticanza, poiché è bastato poco per scordarsi di un’attesa durata effettivamente 3.282 giorni: tanto è passato dall’ultima gara valida per la fase ad eliminazione diretta della massima competizione europea giocata a San Siro (rossonero).

Era il 19 febbraio 2014: Milan-Atletico Madrid 0-1 (ritorno 4-1 per i Colchoneros). Ed è questo uno dei paradossi di un’annata strana per il club: raggiungere un obiettivo che mancava da 9 anni, ma arrivare a quel momento dopo un periodo terribile. Il supporto e l’amore dei tifosi, però, non mancherà: sono oltre 70mila gli spettatori che riempiranno il Meazza.

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Milan-Tottenham, come arrivano le squadre all’appuntamento

Il weekend ha rimescolato le carte in tavola, poiché i rossoneri hanno ritrovato il sorriso con l’1-0 contro il Torino, mentre gli Spurs sono usciti con le ossa rotte dalla sfida contro il Leicester (sconfitta 4-1). Entrambe sono al quinto posto in classifica nei rispettivi campionati, i padroni di casa con 41 punti dopo 22 partite, gli ospiti con 39 in 23. Per arrivare a questo punto del torneo, il Milan è arrivato secondo (10 punti) nel Gruppo E, alle spalle del Chelsea (13 punti) e davanti a Salisburgo (6 punti) e Dinamo Zagabria (4 punti). Il Tottenham, invece, ha raggiunto gli ottavi grazie alla prima posizione nel Gruppo D (11 punti), davanti ad Eintracht Francoforte (10 punti), Sporting Lisbona (7 punti) e Marsiglia (6 punti).

Se da un lato si comincia a sorridere, dall’altro è un periodo nero. I rossoneri hanno recuperato in extremis Bennacer e Tomori (verso la titolarità). Sulla strada del rientro sono anche Florenzi e Maignan. È stata una settimana delicata dal punto di vista degli infortuni per gli inglesi che nel giro di pochi giorni hanno perso Lloris (pronto Forster), Bissouma e Bentancur. milan-tottenhamA San Siro mancherà anche Hojbjerg squalificato: si va verso la mediana inedita Sarr-Skipp, anche se non è da escludere l’avanzamento di Dier. Le assenze, per una volta, potrebbero far pendere la bilancia dei favori del pronostico dalla parte del Milan. A San Siro è atteso il sold-out.

Milan-Tottenham, le probabili

MILAN (3-4-1-2): Tatarusanu; Kalulu, Tomori, Thiaw; Calabria, Tonali, Bennacer, Theo Hernandez; Brahim Diaz; Giroud, Leao. All. Pioli
TOTTENHAM (3-4-2-1): Forster; Romero, Dier, Lenglet; Porro, Sarr, Skipp, Perisic; Richarlison, Son; Kane. All. Conte

Milan-Tottenham, il commento

di Fabrizio Villa

È l’appuntamento che manca da 9 anni, da quella doppia sfida sfortunata con l’Atletico Madrid del 2014. È la partita che può girare una stagione che ha preso una piega piuttosto preoccupante, dopo un autunno a strappi e un gennaio come peggio era difficile immaginare. È anche una rivincita contro gli Spurs, che nel 2011 eliminarono i rossoneri proprio agli ottavi di Champions. Si torna dunque ad assaporare l’aria di un match europeo dal peso specifico importante, sportivamente ed economicamente. Quello step che Paolo Maldini aveva auspicato di poter fare, dichiarandolo già come obiettivo nelle ore immediatamente successive al tricolore 2022.

Per le casse del club e quindi per il prossimo mercato, per il blasone e un ritrovato appeal che ne può derivare, e per la consapevolezza, il figlio di Cesare sa bene quanto la crescita internazionale possa incidere, specie in un gruppo giovane come quello del Diavolo di oggi. Ecco perché nonostante non possa figurare tra i convocati, può essere comunque un valore aggiunto la presenza di Ibra sui campi di Milanello e nel percorso di avvicinamento a questa gara.

La mentalità, l’esperienza, finanche la pressione che può mettere ai compagni, possono rappresentare quella spinta ad andare oltre i limiti attuali. Gli uomini di Conte loro pure non arrivano granché in salute, né per risultati né per infortuni. La qualità e profondità del roster tuttavia mettono il club del nord di Londra nella posizione comunque di favorita. E allora, come ai tempi del Paròn Rocco, se stasera ci augurassero che possa vincere il migliore, risponderemo: «Speremo de no!».

Milan-Tottenham, 5 domande a Filippo Galli: «Lo scudetto ha accelerato la crescita, si ritorni a investire sui vivai»

di Piero Vassallo

milan-tottenhamNove anni dopo il Milan torna a giocare un match a eliminazione diretta in Champions League: che sensazioni hai per la sfida contro il Tottenham?
«Mi aspetto possibilmente la vittoria e il passaggio del turno. È chiaro che sarà difficile perché incontriamo una squadra a sua volta in difficoltà ma molto forte. Sappiamo però come la Champions azzeri un po’ tutti i discorsi. Sarà una sfida complicata, ma il Milan sa di essere chiamato a fare la partita, a dimostrare personalità nella competizione che è un po’ la “sua” casa».

Questo ottavo arriva in una situazione non semplice, che idea si è fatto sulla crisi rossonera?
«La vittoria dello scudetto ha accelerato il percorso di crescita previsto, è stato un successo meritato ma forse inaspettato e ciò può aver creato false aspettative sulla reale forza della squadra. In più il Mondiale giocato a metà stagione ha influito e creato dei disagi sia per chi è andato in Qatar che per chi è rimasto. Il pareggio rocambolesco con la Roma ha fatto perdere certezze, Pioli sta provando ad arginare le difficoltà cambiando sistema di gioco e dando più solidità difensiva alla squadra. Si è visto qualcosa di confortante nel secondo tempo contro il Torino, è da lì che bisogna ripartire».

Cosa la preoccupa di più del Tottenham?
«È una grande squadra con davanti dei grandi campioni dal gol facile come Kane e Son, ma è tutto l’impianto di gioco di Conte che funziona bene. Il Tottenham è molto bravo a non far giocare l’avversario, ha grande solidità, ti aspetta per poi colpirti. Non sarà facile per il Milan trovare gli spazi per andare a far male senza scoprirsi troppo».

C’è un punto debole degli Spurs che il Milan può sfruttare?
«Più che di punti deboli del Tottenham parlerei della necessità da parte del Milan di ritrovare le sue sicurezze. Servono 90 minuti in cui si difende attaccando, sempre con grande attenzione ovviamente. In queste ultime partite è mancata quella cura maniacale dei dettagli che fa la differenza: è fondamentale ritrovarla per vincere l’andata a San Siro e andare poi a giocarsela a Londra al New White Hart Lane».

Milan-Tottenham è anche un confronto Serie A-Premier, ormai impietoso. In che modo le italiane possono cercare di limitare i danni e ridurre il gap con le inglesi?
«Si dovrebbe cominciare a curare meglio il proprio territorio, lavorare sui settori giovanili ma soprattutto ripensare tutto il sistema per offrire un prodotto che sia appetibile. Tutto dipende anche dal tipo di calcio che si offre: in Italia si ha troppo spesso l’idea di un calcio speculativo che non ha grande appeal internazionale».

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Milan-Tottenham, l’avversario: Spurs da montagne russe

Giancarlo Labate

Se l’inizio del 2023 per il Milan è stato letteralmente un incubo, il mese antecedente alla supersfida di San Siro, il Tottenham lo ha vissuto sulle montagne russe. Soddisfazioni e delusioni. Cinque vittorie e quattro sconfitte inaugurano l’anno di Antonio Conte. Sconfitte che sanno più di batoste, per come e dove sono arrivate, con alcuni picchi che non hanno però mostrato quella continuità che serve. La combo derby perso con l’Arsenal e rimonta subita contro il Manchester City in pochi giorni hanno le stesse vibes di Supercoppa e Lazio per il Milan, ma al contrario dei rossoneri il mese di febbraio si apre bene.

Nel giorno in cui Pioli perde un altro derby, Conte dall’ospedale – operato a causa di un problema alla cistifellea – si gode la rivincita su Guardiola complimentandosi a distanza con i suoi. Qualche giorno dopo però il ritorno in panchina non è dei più felici. Il 4-1 subito in casa del Leicester in un’altra rimonta fa riflettere tanto in casa Spurs. In Premier League il Tottenham ha giocato 23 partite (12 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte) conquistando 39 punti ed il quinto posto in classifica. Dall’altra parte il Milan in 22 partite ha conquistato 41 punti (12 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte). Il terzo posto in coabitazione con Atalanta e Roma a -5 dall’Inter però non fa dormire sonni tranquilli a Pioli che dovrà riconquistarsi un posto Champions non più scontato come sembrava prima.

Milan-Tottenham, i precedenti

Giovanni D’Avino

Il ritorno dopo nove anni nella fase ad eliminazione diretta della Champions League vede il Milan opposto al Tottenham, in uno degli ottavi di finale con più fascino di quest’edizione. Sono in totale quattro i precedenti ufficiali tra rossoneri e Lilywhite: due doppie sfide ad eliminazione diretta in altrettante diverse competizioni. Il primo incrocio risale a ben cinquantuno anni fa: stagione 1971/’72, Milan e Tottenham si affrontano in semifinale di Coppa UEFA. All’andata, in quel di Londra, i padroni di casa vincono 2-1 in rimonta (rete rossonera di Benetti), difendendo poi la vittoria al ritorno a San Siro, dove il gol di Gianni Rivera non basta alla compagine di Nereo Rocco per andare oltre l’1-1 che spedisce gli inglesi nella finale poi vinta contro i connazionali del Wolverhampton.

L’altro doppio confronto avviene circa quant’anni dopo, negli ottavi di finale di Champions League 2010/’11. Il copione è identico: vittoria di misura all’andata per il Tottenham – che espugna 1-0 San Siro in una gara divenuta famosa anche per la lite tra Rino Gattuso e Joe Jordan – e pareggio al ritorno, con lo 0-0 che basta ai britannici per mandare a casa i rossoneri di Allegri. Insomma, un tabù da sfatare, anche se gli Spurs sono allenati da un tecnico che è un’autentica bestia nera per il Diavolo.

Nelle quattordici partite in cui lo ha affrontato, infatti, Antonio Conte ha perso solo una volta (Inter-Milan 1-2 nel 2020), trovando tre pareggi e ben dieci successi, con il Milan che è la squadra contro cui l’ex ct della Nazionale ha ottenuto più vittorie nella sua carriera da allenatore.

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