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20. 04. 2024 15:06

Milano Marathon, Yeman Crippa tenta il record all’esordio. Rondelli: «Può farcela»

Esordio di lusso alla Milano Marathon per il predestinato dell’atletica milanese e italiana nel mondo. Parola dello storico tecnico Rondelli, che però ammonisce la città: «Finora di olimpico c'è stato solo il disinteresse»

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La Milano Marathon torna domenica tra le strade all’ombra della Madonnina, anticipata domani dalla School Marathon a CityLife a cui parteciperanno migliaia di bambini e caratterizzata sia dalla corsa vera e propria che dalla Relay Marathon, staffetta non competitiva di solidarietà divisa in quattro frazioni. I riflettori, per l’evento agonistico, sono puntati in particolar modo su Yeman Crippa, campione d’Europa sui 10mila metri che ha scelto il capoluogo lombardo per la sua prima esperienza sui 42,195 km.

Yeman Crippa alla Milano Marathon per tentare il record italiano

Quella di Milano è una maratona veloce e proprio per questo Crippa ha chances di arrivare al nuovo primato, come spiega lo storico tecnico italiano Giorgio Rondelli, da mezzo secolo allenatore in città.

Come sarà questa maratona?
«Negli ultimi anni si è velocizzata, rispetto alle edizioni precedenti. Sono state tolte le salite in partenza e in prossimità dello Smeraldo. Aouani aveva esordito lo scorso anno in 2h 08’34” che è il miglior tempo mai fatto in Italia da un esordiente».

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Può farcela anche Crippa domenica?
«Si è allenato in maniera specifica in Kenya. Ha tutti i problemi legati all’esordio, ma mi aspetto che possa farcela perché ha un personale di 59’26” sulla mezza maratona, se passa la metà in 1h03′ può stare sotto i 2h07’».

giorgio rondelli
Giorgio Rondelli (al centro) con il dt azzurro Antonio La Torre (a sinistra) e il presidente della Fidal Lombardia, Gianni Mauri (a destra)

I Giochi di Tokyo hanno aiutato l’atletica a crescere?
«Quel che è accaduto nella velocità è positivo, ma ci fossero stati nel 2020 non avremmo preso nemmeno una medaglia. Per fortuna sono maturati gli atleti, sia nello sprint che nelle altre discipline. Anche la Palmisano un anno prima era infortunata. La cartina di tornasole saranno i prossimi Mondiali».

In cui rischiamo di non avere la staffetta perché alcuni “big” non si allenano sui cambi. Cosa ne pensa?
«Mennea alle Olimpiadi faceva tutto, dai 100 alla 4×400. Lo trovo ridicolo. Fare qualche 50-60 metri lanciato non è una fatica da guinness. In più ci ritroveremo tutti col dente avvelenato per quanto è avvenuto a Tokyo. Già a Eugene si è visto che c’era una differenza».

E Milano come sta?
«Io le parlo dal XXV Aprile dove alleno da 25 anni. Finora di olimpico in città c’è stato solo il disinteresse. Ben vengano le corse su strada, questa e la Stramilano. Sugli impianti non siamo magari all’anno zero, qualche pista nuova a San Donato o al Giuriati c’è ma bisogna completare l’opera. Una pista indoor ci avrebbe permesso di fare un bel percorso».

Domenica 2 aprile, dalle 9.00
Info: milanomarathon.it

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