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25. 04. 2024 02:18

Nuovo San Siro, sempre meno possibilità di vederlo prima delle Olimpiadi

Incontro distensivo tra Zhang e Sala, ma i tempi restano lunghi. Servono cinque anni di lavori: utopica la deadline per Milano-Cortina

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Il traguardo per il nuovo San Siro non si vede ancora. Solo una nuova tappa di passaggio, una scadenza (quella del weekend in arrivo del 19 e 20 giugno) entro cui Inter e Milan sono state chiamate a consegnare un’ulteriore documentazione sugli assetti proprietari di entrambi i club.

Nuovo San Siro, incontro tra Comune e Zhang

Ci si era dati appuntamento il 5 maggio, ma le società hanno chiesto e ottenuto una proroga di 45 giorni. Erano le settimane in cui Suning stava completando un’operazione delicata come quella del finanziamento poi ricevuto da Oaktree, 275 milioni di euro che non hanno cambiato al momento la ripartizione delle quote, ma potrebbero portare a modifiche future in caso di inadempienze da parte dei cinesi.

Difficile che prima delle prossime elezioni comunali di ottobre ci siano passi avanti decisi, se non la delibera di giunta che dovrebbe confermare l’interesse pubblico. L’argomento è spinoso, anche se l’ultimo confronto tra Steven Zhang e Giuseppe Sala è servito almeno per tornare ad avere rapporti di buon vicinato dopo il botta e risposta del marzo scorso (viale della Liberazione rispose con una dura nota alle richieste di chiarezza del primo cittadino).

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Un incontro, come detto, volto più a riportare il tutto su un ambito di maggiore cordialità che non a fare passi avanti concreti, sebbene la dichiarazione di Suning riguardo a un progetto a medio-lungo termine nel club nerazzurro rappresenti un alibi in meno per Palazzo Marino. Le parti si incontreranno di nuovo, sia attraverso gli emissari che si occupano delle mansioni più tecniche, sia con i manager e amministratori veri e propri.

Verso i giochi olimpici

Una cosa è certa: più il tempo passa, meno c’è possibilità che la cerimonia d’inaugurazione dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 possa tenersi nel nuovo impianto, se mai si farà. Il lasso previsto per riammodernare il distretto, stante l’attuale progetto, è di cinque anni di lavori e non si è ancora nemmeno vicini alla posa della prima pietra.

L’importante è avere in piedi almeno uno dei due stadi, sia il vecchio o il nuovo, per gli inizi di febbraio dell’anno olimpico, ma anche questo potrebbe creare un rallentamento: al termine di tutto, infatti, a restare in piedi del Meazza dovrebbero essere solo una torre e due anelli, uno centrale e uno in curva. Una rifunzionalizzazione che potrà avvenire, in virtù delle necessità derivanti dalla rassegna a cinque cerchi, solo una volta che il nuovo San Siro sarà completato.

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