Pronti per ripartire e, possibilmente, stupire ancora. Domani sera faranno il loro debutto stagionale in I Divisione Rhinos Milano e Frogs Legnano, rispettivamente contro Mastini Verona (in trasferta alle 20.00) e Dolphins Ancona (tra le mura amiche del Vigorelli alle 21.00, biglietti da 5,50 euro su diyticket.it).
Rinhos Milano e Frogs Legnano al debutto
«Siamo pronti e le amichevoli pre campionato hanno evidenziato un buon livello», esordisce Alessandro Faoro, capitano del reparto difensivo dei rinoceronti. Nonostante manchino nella serie A italiana del football americano dal 2010, i Frogs non hanno timori reverenziali: «L’ambiente è carico per far bene», carica invece Daniele Colombo, ricevitore del sodalizio guidato dal presidente Guarnieri. Entrambe le formazioni non vogliono sbilanciarsi sugli obiettivi stagionali: «Pensiamo ad una partita alla volta», prosegue Faoro. I neroarancio ripartono dal nuovo capo allenatore Christian Nobile (che sarà anche defensive coordinator).
Le “rane” di Legnano, dal canto loro, si affidano all’head coach Tony Addona, allenatore che guidò i Seamen alla vittoria dell’Italian Bowl nel 2017. Nesso comune, per entrambe le formazioni, il Velodromo Vigorelli. Sia i Rhinos Milano che i Frogs Legnano giocheranno le partite casalinghe nell’impianto di via Arona: «Nel 2014, durante gli Europei, è stato votato come uno dei migliori stadi per giocare a football – rimarca il capitano dei Rhinos -. In più, dopo la ristrutturazione, quest’anno saranno agibili gli spogliatoi e tutte le tribune».
I Frogs, per via della collaborazione instaurata con i Seamen (che saranno impegnati nella competizione europea EFL), usufruiranno del Vigorelli: «Le società lavorano in sinergia e diversi marinai quest’anno giocheranno da noi – evidenzia Colombo, anche lui fino a due stagioni fa con gli ex campioni d’Italia –. Qui, nei Frogs, rivedo la stessa mentalità dei Seamen». Infine sull’Italian Bowl, che quest’anno si disputerà fuori dall’Italia, a Toledo (Ohio) negli Stati Uniti: «Per una sera, saremo trattati come veri professionisti – chiosa Faoro – perché purtroppo qui non lo siamo».