San Siro, per noi il nuovo stadio è ovale

san siro
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Un nuovo San Siro per Milan e Inter: un mantra, negli ultimi mesi ma soprattutto un obiettivo irrinunciabile per Milano ed un passo necessario per due tra le squadre di calcio più seguite e tifate nel mondo.

 

I lettori di Mi-Tomorrow hanno partecipato numerosi al nostro sondaggio su Facebook preferendo di gran lunga il progetto Manica-Cmr Sportium: il 62%, insomma, preferisce la struttura ovale a confronto con il restante 38% allineato sulla proposta rettangolare di Populous. Quella che tutti, peraltro, danno per favorita e che rievoca nel suo romantico design le guglie del Duomo.

Perché rifarlo da zero. La nuova struttura occuperà la zona del vecchio Palazzetto dello Sport, oggi utilizzata come parcheggio asfaltato. L’area complessiva comprenderà 165.000 metri quadri circa e questo genererà superfici funzionali all’impianto, tra cui zone di servizio, punti vendita e ristoro, aree accoglienza, aree stampa, locali tecnici e parcheggi.

La nuova struttura sarà molto meno invasiva dell’attuale stadio di San Siro con un campo da gioco ipogeo, collocato per contenere l’impatto visivo e acustico, razionalizzando i percorsi di accesso allo stesso. Il progetto prevede un impianto disposto su due anelli, con una capienza di oltre 60.000 posti.

Ai tifosi delle due squadre avversarie – come di consueto – saranno riservati due specifici settori, uno a nord e l’altro a sud, agevoli e sicuri per gli spettatori. La zona circostante sarà disegnata secondo il modello di parco diffuso, con piazze che si alterneranno a superfici verdi di diverse dimensioni e tipologie. Per un modello sempre più apprezzato e ricercato nei contesti urbani.

Strade, parcheggi e marciapiedi previsti nell’area dello stadio saranno privi di ostacoli fissi per permettere uno scorrimento agevole dei flussi di persone. Tutti gli spazi progettati, inoltre, garantiranno il massimo livello di accessibilità. È prevista anche un’ara museale, con lo stadio concepito con un’ampia possibilità di personalizzazione per permettere ai tifosi di ritrovare l’identità degli spettatori delle due squadre. Efficienza energetica, risparmio idrico e certificazione ambientale: Milano progetterà una struttura sostenibile, con un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro.

Perché no a San Siro. Lo stadio di San Siro non verrà ristrutturato per motivi di identità: la struttura perderebbe gli elementi caratteristici, risultando irriconoscibile al pubblico. Lo stadio ristrutturato, inoltre, avrebbe una capienza inferiore a 60.000 posti, mentre quello nuovo ne ospiterà un numero maggiore.

La tribuna est del Meazza rimarrebbe difficilmente accessibile con pochi servizi, necessari per il pubblico. Una ristrutturazione così invadente, infine, necessiterebbe di un cantiere che comporterebbe notevoli rischi durante l’attività sportiva delle due squadre, costrette a spostarsi per le gare casalinghe.

Perché no a Boeri. Per questo, Milan e Inter hanno analizzato i possibili progetti per la costruzione di un nuovo stadio: Manica-Cmr Sportium e Populous hanno prevalso su tutti gli altri, compresa la proposta di Stefano Boeri che, insieme a Fabio Novembre e Marco Balich, avrebbe voluto dare il via ad una vera e propria trasposizione orizzontale dell’iconico Bosco Verticale.

Nelle idee dell’ex assessore, sul tetto dell’impianto sarebbe stata posta una pista d’atletica aperta al pubblico e collegata con i percorsi pedonali e ciclabili all’esterno, mentre alle sue spalle una torre avrebbe dovuto contenere i musei delle squadre, la hall of fame e la rampa che collega l’esterno con la pista d’atletica.

All’esterno sarebbe stato naturalmente il verde a giocare un ruolo fondamentale, con il parco pronto ad estendersi per ettari ed ettari senza soluzione di continuità. Una suggestione che tale rimarrà, visto che il progetto non avrebbe rispettato alcune delle prescrizioni contenute nel masterplan.

Confronto con tutti. Ora si attende il via di un percorso di ascolto e confronto aperto con la città, i tifosi, gli abbonati, le famiglie e tutti i cittadini di Milano, come anticipato nella grande presentazione al Politecnico Bovisa di giovedì scorso. Milan e Inter, infatti, desiderano arrivare ad una scelta condivisa che possa soddisfare la città: sul sito nuovostadiomilano.com sarà a breve a disposizione un questionario di gradimento accessibile a tutti.

MANICA-SPORTIUM

Massimo Roj
«Ecco gli anelli di Milano»

Ivan Filannino

Che cosa proponete?
«Sarà un progetto per i cittadini, per la città di Milano e per tutti i tifosi non solo milanesi ma anche internazionali. È un progetto che si lega al territorio, alla nostra storia e al nostro contesto. Siamo di Milano, conosciamo la città, lavoriamo qui da oltre 25 anni e questo sicuramente ci aiuterà».

Quali sono le idee di base?
«Vogliamo mantenere il prato di San Siro: è una delle idee che abbiamo sin dall’inizio. Il nostro progetto nasce dal cuore e dalla nostra passione. Viviamo la città e le squadre della nostra città. L’edificio sarà rivestito con i volti di tutti gli spettatori: gli appassionati di calcio potranno vedere i loro padri e i loro figli sulla facciata esterna dello stadio».

Garantirete in qualche modo la continuità rispetto al Meazza?
«Ci saranno elementi che ricorderanno il passato, faranno vivere il presente ma ci condurranno soprattutto verso il futuro di Milano. Sono sette anni che progettiamo stadi, abbiamo fatto impianti importanti, quindi secondo me la parte tecnologica si può implementare, conoscere le dinamiche e la storia di una città no».

In che senso?
«Ogni posto ha la sua cosa e ogni cosa ha un suo posto. Ogni città ha il suo progetto e ogni progetto ha la sua città. Vogliamo dare a Milano qualcosa che duri nel tempo, anche per le nuove generazioni».

Impossibile ristrutturare San Siro?
«Io sono un tifoso e anche per me è un dolore lasciare San Siro, ma se voi andate il giorno dopo il derby e lo vedete vuoto sembra una balena arenata sulla spiaggia, è un animale morto che non si può più tenere in queste condizioni. Ci sono degli elementi di sicurezza che vanno rispettati: lo stadio ha raggiunto quasi cent’anni, è ora di cambiare».

POPULOUS

Marta Mereghetti

Christopher Lee
«La “Cattedrale” del futuro»

Populous presenta la “Cattedrale”. La struttura, di forma rettangolare, nascerà dall’anima più storica ed intima della città. Il progetto, infatti, prenderà ispirazione da due luoghi iconici: il Duomo e la Galleria. Le tribune porteranno i tifosi più vicini che mai al campo da gioco, mentre l’intero edificio sarà avvolto da un’elegante facciata realizzata in vetro. Non mancherà un’ampia gamma di punti ristoro, bar e ristoranti ispirati alle rinomate tradizioni di Milano. La “Cattedrale” formerà il fulcro del nuovo Distretto di San Siro, una destinazione eco-sostenibile da vivere tutti i giorni dell’anno, con uno sguardo al futuro.

Unicità. «Abbiamo 700 collaboratori che lavorano solo su progetti sportivi – spiega il managing director di Populous, Christopher Lee –. Abbiamo progettato oltre 3000 stadi, questi edifici sono molto complessi. Il nostro progetto si fonda sull’idea di fare un edificio per Milano, ispirato a questa città. Vogliamo che il nostro stadio diventi un’icona che rappresenta Milan e Inter, ma anche l’unicità di Milano. Vogliamo rispettare la tradizione, ma anche aggiungere 22 acri di verde, con zone di grande sostenibilità. L’obiettivo è di rivitalizzare queste zone».

Luci ed eco-sostenibilità. Attraverso l’uso di installazioni tecnologiche sarà possibile trasformare l’aspetto architettonico dello stadio, integrando le identità dei due storici club della città di Milano. Durante le partite dell’Inter, un serpente di luce blu avvolgerà le sue spire intorno alla struttura, mentre durante le partite casalinghe del Milan le colonne dello stadio saranno avvolte da riflessi fiammeggianti. Lo stadio, infine, è progettato per essere l’impianto più eco-sostenibile d’Europa. Pannelli solari saranno integrati sulla copertura dell’edificio, generando l’elettricità necessaria. Tutta l’acqua piovana verrà raccolta con apposite tecnologie per poter essere riutilizzata.

I numeri del cambiamento

68 vs. 30
Sono i metri d’altezza di San Siro contro quelli del nuovo stadio ipogeo: il progetto permetterà, infatti, di contenere l’impatto visivo

60
Sono i decibel che rappresentano il limite acustico rispettato e garantito dalla nuova struttura

2.000
Sono le tonnellate di CO2 prodotta dal Meazza: il nuovo impianto soddisferà il 50% dei fabbisogni energetici da fonti rinnovabili. Sarà inoltre utilizzata acqua di falda per il 100% dei fabbisogni di riscaldamento e condizionamento

65.000
Sono i posti che, abbonamenti “corporate” compresi, conterrà il nuovo stadio. La riduzione, al netto degli attuali seggiolini inutilizzabili a San Siro, sarà di circa 10.000 unità

89.024 vs. 55.870
Sono i metri quadrati di verde attorno alla struttura di domani, rispetto a quella di oggi: non il doppio, ma poco ci manca


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