12.5 C
Milano
18. 04. 2024 19:52

Il Sanga Basket è pronto a ripartire: «Non ci arrendiamo, vogliamo la Serie A»

Il Sanga Basket ha dovuto fermare tutte le attività ma lo sguardo è già al futuro, come conferma il presidente onorario Crespi: «Milano merita un’altra promozione»

Più letti

La chiusura è stata totale, perché questo imponevano le regole. Femminile, maschile, minibasket e microbasket, fino al baskin. Ogni settore coperto dal Sanga Basket si è arreso alle disposizioni governative anti-Covid e non rivedrà la luce fino all’inizio della prossima stagione.

 

Sanga Basket, parla il presidente onorario Enrico Crespi

Arrendersi non è però tra le caratteristiche di chi guida il club, una presenza ultraventennale sul territorio con una funzione sociale e sportiva importantissima nella zona di via Padova.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Enrico Crespi, presidente onorario del Sanga, dipinge una situazione complicata senza negare e negarsi una possibilità di crescita nel futuro prossimo.

Presidente, cosa ha causato la pandemia al vostro club?
«Il blocco totale di tutte le attività. Non possiamo che pensare alla prossima stagione perché al di fuori degli atleti di rilievo non c’è chi si possa allenare. Dal 15 giugno potremmo avere una deroga riguardo ai camp estivi che però hanno poco a che vedere con le attività delle nostre squadre. Saranno dedicati ai più giovani».

Quali crede saranno i prossimi passi del movimento cestistico?
«Ogni settimana c’è qualche novità. Sarebbe importante anche solo rendere le sponsorizzazioni più fiscalizzabili, come è stato ipotizzato, per guardare alla prossima stagione con una solidità maggiore».

Quando si ripartirà, secondo lei?
«Ci sono contatti tra Federazione e Lega per cominciare ad ottobre, in modo da guadagnare un mese in più per sanificare i palazzetti e avere regole più precise. Guardando agli sport maggiori potremmo trarre insegnamento. Ovviamente mi auguro che dall’altra parte il rischio cali e che arrivi il vaccino».

Si rischia un ridimensionamento per l’anno che verrà?
«Noi rappresentiamo la milanesità, vogliamo una squadra degna della città in cui siamo. Per il momento dal Ponte Casa d’Aste, il nostro main sponsor, ci sono arrivate solo conferme. Il problema è dato dalla voglia di fare un salto di qualità in più. L’attività sociale vive di mezzi che si automatizzano e mi auguro che la disgrazia porti un sentimento maggiore nella gente ad aiutare. La prima squadra deve invece vivere su fondi di altro tipo».

Cosa vorrebbe dire avere un secondo sponsor?
«Potremmo puntare alla promozione. Milano merita un’altra squadra nel massimo campionato, oltre al Geas di Sesto. Noi siamo pronti a lavorare sodo e rialzare la testa».

In breve

FantaMunicipio #26: come tanti Ciceroni fai da te, alla scoperta di alcuni angoli di quartiere

Quante volte camminiamo per la città, magari distratti o di fretta, e non ci accorgiamo di quello che ci...