Seamen campioni, parla Bonaparte: «Qui qualcosa di straordinario»

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«Al quinto scudetto, l’emozione è sempre la stessa del primo». Parola di Danilo Bonaparte. Il running back dei neo campioni d’Italia è un Seamen Milano della prima ora perché è in forza ai marinai dal lontano 2009, anno della rifondazione dopo che la squadra era sparita negli anni’90.

Che effetto fa vincere al Breda, alle porte di Milano, di fronte ai propri tifosi?
«È bellissimo, ma a differenza della stagione 2015 al Vigorelli dove ho giocato solo semifinale e finale, questo titolo lo sento di più perché ho disputato tutta la stagione. Grazie a tutti i tifosi che sono venuti a sostenerci: la cornice di pubblico allo stadio Breda era straordinaria».

Tre scudetti consecutivi, cinque negli ultimi sei anni: qual è il vostro segreto?
«Non esiste una pozione magica, semplicemente è un lavoro di squadra. Ci sono tanti volontari, che pur non percependo un euro dedicano anima e corpo al team. E poi c’è un impegno costante e fame di risultati da parte di tutti, dal coaching staff ai giocatori e a tutta l’equipe di questa grande famiglia. Una società sportiva che si rispetti è come un’azienda a tutti gli effetti. C’è un presidente al vertice e tante altre figure importantissime sotto di lui».

Anche i Rhinos hanno vinto il titolo di II Divisione: Milano si conferma la capitale del football americano in Italia.
«È difficile da spiegare, ma qui si sono create una serie di condizioni, a livello organizzativo e ambientale, che hanno favorito questo fenomeno. Noi, per esempio, lavoriamo molto con le giovanili e ogni anno dalla linea verde arrivano giocatori nuovi per la prima squadra. Anche i Rhinos hanno capito questo e in quest’ultima stagione hanno iniziato a lavorare su quest’impronta».

Nel 2020 tornerà il derby?
«Dopo la loro perfect season in II Divisione, mi aspetto che facciano il salto di qualità e si riprendano il posto che spetta loro».

Obiettivi futuri?
«Adesso pensiamo alla Nazionale che da ottobre avremo le qualificazioni per gli Europei. Nel 2020, invece, difenderemo il titolo perché si gioca sempre per vincere».


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