Seamen, il sofferto divorzio con Danilo Bonaparte

«Sono della provincia di Lecce, quest’anno non potrò più muovermi nel weekend», le parole di danilo Bonaparte

divorzio seamen danilo bonaparte
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I Cisalfa Seamen Milano ormai erano la sua seconda casa dopo Lecce.

 

Dal 2009, infatti, Danilo Bonaparte condivideva tutto con i marinai: le gioie, come la vittoria dei 5 Italian Bowl (lo scudetto del football americano italiano, ndr), ma anche le sconfitte e le cadute, come il rovescio europeo, in finale nel 2018, contro i Frankfurter Universe. «Spero che questo sia solo un arrivederci e non un addio», esordisce l’ex running back dei campioni d’Italia in esclusiva per Mi-Tomorrow.

Bonaparte, come mai ha lasciato i Seamen alla vigilia dell’inizio del campionato di I Divisione?
«La motivazione principale è stata il mio lavoro. Io sono di Trepuzzi, un paese in provincia di Lecce: quest’anno non mi sarà possibile salire su a Milano per il fine settimana come, invece, fanno già altri miei compagni di squadra che vengono da fuori. Come già detto, spero che sia solo una piccola pausa dai Seamen, non un addio definitivo…».

Dove giocherà adesso?
«In Puglia, nei Mad Bulls di Barletta. Militano in III° Divisione e lo scorso anno sono arrivati fino alle semifinali del campionato di categoria. Non sarà come giocare con i campioni d’Italia, ma anche qui c’è grande entusiasmo e voglia di fare. E poi, essendo un running back, non perderò il treno della Nazionale. Con il Blue Team avremo il raduno a luglio, mentre ad agosto l’Europeo del gruppo A, il campionato per nazioni più prestigioso del football americano del vecchio continente».

Cosa le lascia dentro l’esperienza dei Seamen?
«Quando ho iniziato con loro, nel 2009, arrivavo dal rugby ed ero un ragazzino alle prime armi, che non aveva mia giocato a football americano. Adesso sono un uomo maturo e un esempio per i più giovani. Grazie a loro mi sono messo in luce e dal 2014 faccio parte del giro della Nazionale. Non avrei potuto chiedere di meglio».

Qual è il ricordo più bello di questi dieci anni a Milano?
«I 5 Italian Bowl vinti, ma soprattutto la semifinale europea di Big Six. Entrare in campo nello stadio di Francoforte, di fronte a quasi 7.000 spettatori, è stata un’emozione unica. Alla fine contro i Frankfurt Universe abbiamo perso, ma quei ricordi li porterò per sempre dentro di me».

La partita che rigiocherebbe?
«La finale di European Football League 2018, al Breda di Sesto San Giovanni contro i Postdam Royals. Davanti a 2.500 tifosi accorsi per vederci dal vivo, siamo sempre stati davanti ai tedeschi. Nel finale di match hanno realizzato una trasformazione che li ha portati sul 43-42 e tanto è bastato. Se rigiocassimo quella partita altre mille volte, secondo me, vinceremmo a mani basse. Ma con i se e ma non si va mai avanti…».

Cosa augura ai Seamen per quest’anno?
«Di continuare la strada vincente che hanno intrapreso: spero, un giorno, di essere ancora in campo con loro».

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