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29. 03. 2024 03:02

Trofeo Bonfiglio, Milano riabbraccia il suo tennis

Torna il Trofeo Bonfiglio, sui campi in terra rossa di via Arimondi del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa

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Riparte il tennis milanese e ripartono i circoli, la vera anima di questo sport. Torna anche il Trofeo Bonfiglio, sui campi in terra rossa di via Arimondi del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, di cui Martina Alabiso è direttrice.

Contenta di questa ripartenza?
«Siamo super soddisfatti. È la settimana immediatamente successiva a Wimbledon (a Londra dal 28 giugno all’11 luglio, ndr), i ragazzi arriveranno da una superficie diversa, che infatti aveva creato all’inizio qualche dubbio da parte del responsabile dell’ATF. Ma credo che, dopo quasi due anni in cui di tennis giocato si è parlato molto poco, uno sforzo in più nel passaggio da una superficie più veloce ad una più lenta come la terra possa andare bene a tutti».

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Ci sarà il pubblico al Trofeo Bonfiglio?
«Al momento è prevista una presenza di pubblico come da normativa governativa, quindi al 25%. Non sarà facile perché, tolto il campo centrale con tremila posti, per il restante spazio è più difficile il conteggio. Quindi ci stiamo coordinando con le federazioni per stabilire sui sedicimila metri quadri che pubblico potremo avere. Con limitazioni, ma il Tennis Club Milano sarà aperto al pubblico».

Quanto è stato difficile l’anno e mezzo di pandemia?
«Molto. Ma abbiamo avuto l’appoggio di Federazione e Coni nel tentare di interpretare ciò che ci veniva proposto dalle autorità. L’altra cosa positiva è la nuova collaborazione tra realtà simili. Noi del Tennis Club Milano abbiamo guidato insieme al Tennis Lombardo e al suo presidente, l’avvocato Lombardi, il ricorso al TAR e abbiamo avuto la fortuna di avere tanti circoli che ci hanno appoggiato. Da qui è nata una sinergia. Pur essendo competitor, ci siamo uniti e ci siamo resi conto che c’è spazio per tutti. Quindi abbiamo deciso di collaborare anche in futuro per altre necessità, come la riforma del comparto sportivo».

Tennis Club Milano: torneo Bonfiglio, campionato under 12, il Porro Lambertenghi. Riuscirete a fare tutto?
«Tutto. Trofeo Bosurgi compreso, così come le nostre attività sociali. Abbiamo voglia di ripartire, rispettando tutto ciò che ci verrà chiesto».

E il sogno ad occhi aperti?
«Un ritorno in Serie A dal punto di vista sportivo. Ci stiamo lavorando, abbiamo un vivaio importante. Mentre da un punto di vista associativo stiamo già vivendo un sogno: il tennis sta ritrovando una nuova giovinezza dovuti ai risultati di Berrettini, Musetti e Sonego».

Perego, faville negli States: «Ma per il Bonfiglio ci sarò»

Una promessa che continua a vincere, il milanese Giulio Perego. E che quindi tanto promessa ormai non è più. Lui che, negli Stati Uniti, si è già aggiudicato quattro tornei del circuito americano e ora vuole diventare un punto di riferimento anche in Europa.

Giulio, dove si trova adesso?
«Sono a Naples, a scuola. Sono venuto qui a settembre 2019 per seguire mio fratello, arrivato con una borsa di studio. Ho concluso il percorso delle superiori e ora vediamo».

Università?
«Sì, così posso proseguire a giocare anche a tennis. C’è una laurea in business management, corsi al mattino e al pomeriggio. Ma, essendo uno studente sportivo, sono un po’ più aiutato da un tutor».

Parliamo del suo percorso nel mondo del tennis Junior americano, quattro titoli vinti e due finali perse…
«Non era una cosa preventivata quando sono partito dall’Italia. Il mio obiettivo era aprirmi più strade, conoscere nuova gente, fare una bella esperienza e imparare la lingua. Ma chiaramente ho continuato a giocare a tennis. Non che potessi fare grossi viaggi, quindi ho optato per tornei vicini. E sono riuscito ad avere questa opportunità, di entrare quasi nei primi 100. E non è stato facile, il livello è abbastanza buono».

Tappe future di Giulio Perego?
«Sarò a Milano per il Trofeo Bonfiglio, a breve torno in Italia per stare un po’ con i miei genitori. E poi vediamo come procede».

Il sogno?
«Giocare Wimbledon almeno una volta nella mia vita».

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