Marge Simpson con la testa di Khamenei in mano è apparsa davanti al Consolato Generale della Repubblica Islamica dell’Iran a Milano, nell’opera intitolata «The Final Cut – Marge e Khamenei». A realizzarla l’artista aleXsandro Palombo.
Marge Simpson con la testa di Khamenei in mano, l’artista spiega il significato dell’opera
Vedere Marge Simpson con la testa di Khamenei in mano fa effetto, decisamente. E per spiegarne il contenuto si mette in prima persona l’autore stesso, AleXsandro Palombo. Il quale, su Instagram, scrive in inglese: «Il 1° gennaio, con un tweet dal suo account ufficiale, l’ayatollah Khamenei ha lanciato un chiaro invito agli artisti dichiarando che «i modi artistici dovrebbero essere usati per raccontare, agli altri, modelli esemplari come il Generale Soleimani». Ho accettato il suo invito e ho preso parte a questo insolito concorso realizzando l’opera “The Final Cut” perché ho ritenuto opportuno immortalare come va a finire un modello esemplare».

Vedere Marge Simpson con la testa di Khamenei in mano e il generale Soleimani
Ma chi è il generale Qasem Soleimani che cita Khamenei? «Era il più potente e sanguinario comandante della Qods Force del regime iraniano, ucciso in un raid americano – le parole dell’artista – è stato anche segnalato nelle liste dell’Unione Europea come terrorista.

Vedere Marge Simpson con la testa di Khamenei in mano, la storia dei murales apparsi di fronte al consolato dell’Iran
«The Cut 1», «The Cut 2» e «The Final Cut» sono una serie di tre murales con cui Palombo prende posizione contro la dittatura e gli orrori perpetrati dal regime iraniano. In “The Cut 1” Marge Simpson si è tagliata i capelli davanti al Consolato iraniano a Milano in memoria di Mahsa Amini e per celebrare il coraggio delle donne iraniane; l’opera d’arte murale è stata rimossa in meno di 24 ore. L’artista ha poreagito alla rimozione creando “The Cut 2” con Marge che mostra il dito medio alzato. Nell’ultima opera murale intitolata “The Final Cut” Marge Simpson riappare davanti al Consolato iraniano a Milano con la testa di Khamenei in mano, un’opera simbolica come inno alla libertà e incoraggiamento alla resistenza.
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