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19. 04. 2024 07:36

Arco della Pace: diecimila luci squarciano la “buia notte” italiana

Dal presidio di ieri sera all'Arco della Pace contro l'affossamento in Senato del DDL Zan, diecimila persone hanno lanciato un messaggio di speranza

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Il colpo d’occhio di ieri sera all’Arco della Pace è di quelli che colpiscono dritto al cuore. Per pochi minuti i diecimila scesi in piazza per protestare contro lo stop al Senato del Ddl Zan si sono seduti a terra e hanno acceso, rivolgendole al cielo, le torce dei propri cellulari.

Diecimila luci partite dall’Arco della Pace hanno simbolicamente squarciato il buio di questa notte italiana, un’oscurità inaccettabile, che ha fatto male a chi chiedeva diritti civili che non sono più prorogabili.

«Ora è l’ora della rabbia – ha commentato ieri Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay – Reagiamo a una politica insufficiente e mediocre, alla bocciatura accolta tra applausi e urla da stadio, una vergogna per l’Italia. E protestiamo contro un Parlamento che alleva e protegge odiatori, violenti, assassini. Il voto di ieri (mercoledì, ndr) tornerà come una maledizione su questa classe politica: non ci accontenteremo più. Matrimonio egualitario, adozioni, leggi contro l’odio: vogliamo tutto e subito».

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Al presidio di ieri sera a Milano hanno fatto compagnia i cittadini che si sono riuniti a Varese e che per oggi hanno in programma di farlo a Brescia (piazza Mercato ore 21) e domani a Pavia (piazza della Vittoria ore 16) e Monza (piazza Roma ore 18.15), solo per restare in Lombardia.

Ecco, non finisce qui, la storia va sempre avanti. Questo è il messaggio che esce dalle piazze. Le ragioni dell’oscurantismo, lo dicono i cicli storici, sono destinate a soccombere di fronte alla raggiunta consapevolezza dei diritti civili e sociali. Umani e inalienabili. Quel giorno non è oggi, ma arriverà.

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