La battaglia di Arianna Errigo: «Mi sento bi-arma, fatevene una ragione»

arianna errigo
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Vuole tutto la monzese Arianna Errigo. Fioretto e sciabola. E all’orizzonte il sogno, mai nascosto, di una doppia medaglia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Lei che, dopo i recenti mondiali di Budapest (nei quali è stata convocata per il solo fioretto e dove ha confermato il bronzo individuale e l’argento a squadre dell’anno prima), ha chiesto di essere messa in condizioni di qualificarsi per le Olimpiadi con entrambe le armi.

 

Arianna, non riesce proprio a staccarsi da sciabola e fioretto…
«Io mi definisco schermitrice. Sento mie entrambe le armi. Ovvio che nel fioretto sono nata, è tutta la mia vita ma in questo momento mi sto allenando e mi sento bi-arma. In questo quadriennio olimpico che finirà tra pochi mesi lo vedrò così e poi vedremo nel futuro».

Il suo avvocato ha presentato istanza alla Giunta Nazionale del Coni chiedendo quali siano i criteri di convocazione in Nazionale.
«Il peggio deve ancora arrivare, ma io sono tranquilla. È tutto in mano ai legali. Non devo più pensare a parlare, chiedere… Io continuo ad allenarmi e aspetto il verdetto. Se dovesse andare male, continuerò solo col fioretto che è sicuramente un bellissimo percorso. Se dovesse andare bene, realizzerò un sogno».

E Tokyo 2020, come lo vede?
«I primi anni dopo Rio 2016 li ho presi alla leggera a prescindere dalla doppia arma. Sono tantissimi anni che non mi fermo. Un po’ di stanchezza l’ho accusata. Volevo divertirmi e vedere come sarebbe andata questa sfida. Non è stato facile e non sono stata aiutata da tutto quello che c’è intorno».

Rimpianti?
«Tante volte mi sono sentita stanca, non di fare scherma ma di questa situazione, così pesante. Darla vinta a persone che volevano scegliere per me non era giusto. È sempre stato questo il mio obiettivo. Sono soddisfatta di quello che ho fatto. L’unico rimpianto, non dipeso da me, è non averla vissuta come si doveva. Doveva essere una cosa entusiasmante. Mi meritavo di fare un europeo o un Mondiale, ma non tornerei indietro sulle mie scelte».

Quindi qual è l’obiettivo, ora?
«Se dovessi riuscire a qualificarmi alle Olimpiadi in entrambe le armi sarebbe un sogno. Ci sono vicinissima. Nel fioretto mi manca l’oro individuale e sarà il mio obiettivo a Tokyo, ma mi piacerebbe anche essere la prima a vincere una medaglia nella sciabola femminile per l’Italia».


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